Si moltiplicano senza sosta i casi di furti e razzie nei campi degli agricoltori che coltivano canapa in tutta Italia. Ne abbiamo parlato già sul nostro sito ma gli episodi non sono diminuiti , anzi il fenomeno sta diventando una vera e propria emergenza. I danni sono milionari se si pensa che le infiorescenze di canapa hanno un prezzo al chilo che va dai 200 agli 800 euro e ci sono aziende che si sono viste portare via migliaia di piante. E così c’è chi si sta attrezzando con recinzioni elettriche, fotocamere e videocamere o chi, più semplicemente, non abbandona mai il proprio campo per cercare di dissuadere i malintenzionati.
C’è chi si è visto rubare tutti i propri risparmi investiti, chi ha denunciato e si è visto a sua volta denunciare dalla polizia, chi ha subito vere e proprie perquisizioni.
Qualche esempio? In provincia di Frosinone qualche giorno fa, un commando armato di 5 poliziotti ha posto sotto sequestro penale un orto con circa 100 piante di canapa industriale, perfettamente legale e per la quale è stato mostrata tutta la documentazione necessaria. Nonostante questo le piante sono state messe sotto sequestro in attesa del responso degli esami di laboratorio. Dopo molto giorni di attesa l’agricoltore ha sollecitato chiedendo informazioni (visto che questo è il momento della raccolta e non si possono certo aspettare i tempi della burocrazia) e, anche senza risultati, gli viene detto che può procedere con il raccolto. Ma allora perché c’è stato un sequestro?
A Scafati, in provincia di Salerno,invece è stata fermata un auto sospetta con piante che uscivano fuori dal cofano. La polizia ha chiesto delucidazioni e questi, per paura, hanno confessato immediatamente di aver rubato le piante in un serra poco distante. Risaliti ai proprietari, le forze dell’ordine li hanno convocati in caserma per accertamenti e hanno scoperto che quella coltivata era canapa perfettamente legale. Sono di fronte ad un furto ed hanno anche i delinquenti, cosa succederà?
Sorte più certa per un giovane sardo sorpreso in flagranza di reato mentre rubava piante di canapa sativa, utilizzata legalmente per la produzione di manufatti tessili. I carabinieri erano appostati nell’ambito di un’operazione organizzata dopo l’ultimo furto subìto dal proprietario di quattro piante di cannabis del valore di circa 3200 euro. Il giovane è stato giudicato con rito direttissimo.
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