L’Agenzia per la protezione dell’ambiente (EPA) degli Stati Uniti ha deciso di imporre nuove e meno stringenti regole sulle emissioni di CO2 da parte delle centrali a carbone. Le nuove regole sono molto più permissive rispetto a quelle che erano state imposte dal Clean Power Plan (CPP) voluto nel 2015 da Barack Obama.
Secondo le nuove regole decise dall’EPA, gli stati degli Stati Uniti possono decidere da soli quali standard e quali limiti imporsi per le emissioni delle loro centrali.
La cancellazione dei limiti federali rientra nella promessa fatta in campagna elettorale dal presidente Donald Trump, che si era impegnato ad aiutare l’industria carbonifera. Ma probabilmente finirà per determinare una serie di conteziosi legali con i gruppi ambientalisti e con alcuni Stati “verdi” come quello di New York, che giudicano un provvedimento simile dannoso per la salute pubblica e per la lotta ai cambiamenti climatici.
Il piano emissioni varato durante la presidenza Obama, se attuato, sarebbe stato in grado di prevenire 3.600 morti premature all’anno, 1.700 attacchi di cuore e 90 mila attacchi d’asma. Aveva anche lo scopo di ridurre le emissioni di gas serra del 32% rispetto ai livelli del 2005.