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L’insostenibile miseria di Matteo Salvini

Non volevamo crederci. Quando abbiamo letto che, per l’ennesima volta, Matteo Salvini stava usando una tragedia per portare avanti la sua campagna d’odio e di ignoranza, speravamo sinceramente di aver capito male.

E invece rieccoci tutti a commentare colui che è stato ministro dell’Interno di questo Paese strumentalizzare la drammatica scomparsa di due giovanissime ragazze romane, investite da un’auto in corsa mentre stavano tornando a casa dopo una serata passata con gli amici.

“E c’è qualcuno che vorrebbe la droga di Stato”, ha avuto il coraggio di commentare l’uomo senza coscienza.

Senza sapere nulla di come siano andate realmente le cose, senza conoscere la dinamica dei fatti, senza approfondire, senza studiare, l’uomo senza dignità ha puntato il dito contro “le droghe”, collegando in maniera vergognosa la morte delle ragazze, il presunto uso di sostanze stupefacenti del guidatore dell’auto e la battaglia di migliaia di agricoltori, imprenditori e lavoratori sulla canapa industriale.

Ci sarebbero tante cose da dire a Salvini, ci sarebbe da fargli notare, per esempio, che “il tasso alcolemico del guidatore era di1.4”, ben sopra il limite consentito. E vorremmo anche ricordargli che lui, qualche anno fa, con un Tweet, invitava a mettersi alla guida dopo aver bevuto limoncello, assenzio e ginepro.

Oppure ci sarebbe da spiegargli che la battaglia per la cannabis libera eviterebbe che i giovani siano costretti a frequentare in massa quelle piazze di spaccio che lui e quelli come lui non hanno neppure minimamente intaccato, preferendo cominciare una inutile e dannosa crociata contro “i negozietti di cannabis light”.

Ci sarebbe da ricordargli che, a differenza dell’alcol del cui consumo va tanto fiero, la marijuana (eh già, quella marijuana che in tutto il mondo civilizzato stanno legalizzando/liberalizzando/depenalizzando, come chiesto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità) non ha mai ucciso nessuno.

Ma sarebbe tempo perso, buttato via. E allora ci rivolgiamo, nel nostro piccolo, ai suoi elettori. Ma come fate a dare credito ad un personaggio del genere?

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