Uno studio dell’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) del Centro di Ricerche di Brindisi ha affermato che i consumi energetici delle abitazioni in Italia sono responsabili del 45% delle emissioni di CO2. È fondamentale dunque cercare nuovi materiali sostenibili, che abbiano anche eccellenti qualità in ambito costruttivo ed abitativo, come la canapa. Ebbene sì oltre ai diversi utilizzi in ambito medico/farmaceutico questa pianta è utile anche in bioedilizia grazie alle sue molteplici proprietà.
Lo studio dell’ENEA ha evidenziato come biomattoni costituiti da calce e canapulo, lo scarto legnoso della canapa, abbinano ad un basso impatto ambientale anche alte prestazioni
energetiche, di traspirabilità, ottime capacità isolanti e protezione dall’umidità e comfort.
Le case e gli edifici costruiti con canapa diventano addirittura, «carbon negative» poiché sono in grado di sintetizzare il carbonio e ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera, rendendo gli ambienti più salubri e abbattendo le emissioni inquinanti. Le pareti di canapa trattate con sostanze naturali antimuffa e idrorepellenti, possiedono una maggiore traspirazione e resistenza ai batteri e una minore velocità di propagazione delle fiamme, in caso di incendio. La stessa Agenzia ha progettato un moderno sistema antisismico, applicabile anche a case già esistenti, formato da piani cordati e pannelli in fibra di canapa, che insieme, sono in grado di contenere gli effetti espulsivi dei terremoti grazie alle loro proprietà elastiche e nello stesso tempo
possono fornire isolamento acustico e termico.
In Italia l’utilizzo di questo materiale sta aumentando sempre di più, secondo Federcanapa infatti al momento le costruzioni che contengono canapa sono 500, numero che è destinato ad aumentare, ormai circa una decina di imprenditori edili in ogni regione si è convertita a questo tipo di edilizia sostenibile.
Ma, oltre a quelle citate, quali sono le principali caratteristiche che rendono la canapa un materiale sostenibile e perfetto per l’edilizia?
Della canapa da costruzione si può usare tutta la pianta, dal fusto al fiore.
È una pianta estremamente resistente, che può crescere praticamente ad ogni latitudine senza
l’uso di fertilizzanti e pesticidi
Ha un effetto di bonifica del terreno perché assorbe sostanze inquinanti come zinco e mercurio.
È un materiale versatile, in quanto da un miscuglio industriale di acqua e canapa possono nascere mattoni, intonaci, massetti, cappotti e isolanti per edifici vecchi e di nuova costruzione
I materiali in canapa e calce non creano problemi all’ambiente, perché, senza l’aggiunta di materiali sintetici, risultano riciclabili al 100%.
Permette di risparmiare circa il 90 % di acqua, infatti il canapulo miscelato con la calce diventa un biocomposto, in quanto contiene silice e diventa duro come la pietra. Sostituisce di conseguenza il calcestruzzo e forma un cemento naturale. Vengono così prodotti mattoni naturali che si posano a secco, risparmiando l’acqua che invece viene utilizzata normalmente per ottenere il cemento.
Mantiene i livelli di umidità costanti negli ambienti interni, evitando le condense nei ponti termici e dunque i residui di umidità o muffe sulle pareti, aumentando di conseguenza la salubrità dell’ambiente. Fattore importantissimo vista la grande quantità di ore che ognuno di noi passa nelle proprie abitazioni.
Ecobonus 110% e case in canapa
Per quanto riguarda i costi, sono superiori riguardo a quelli dell’edilizia classica per due motivi principali: scarsa diffusione della filiera in Italia e limitata presenza sul territorio di aziende distributrici. Una buona notizia è che l’Ecobonus al 100%, noto anche come Superbonus, funziona anche per gli interventi effettuati con canapa e calce. Parliamo dell’agevolazione prevista dal Decreto Rilancio che eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici. I cappotti in calce e canapa per esempio rientrano perfettamente nelle regole di questo decreto in quanto permettono il miglioramento delle due classi energetiche.