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Marijuana per lo stress post-traumatico? Gli effetti positivi

Un’equipe medica israeliana ha studiato tutti gli effetti positivi dell’assunzione della cannabis medica a seguito di stress post-traumatico. Andiamo a vedere insieme i dettagli del report rilasciato nelle scorse settimane.

I risultati del test

La Soroka University Medical Center e la compagnia produttrice di cannabis medica, Cannbit-Tikun Olam, hanno condotto uno studio sugli effetti positivi della marijuana per i disturbi da stress post-traumatico. Gli studi sono stati condotti su più di 8500 pazienti (donne e uomini con un’età media di poco meno di 55 anni) per diversi anni oltre, naturalmente, alla normale terapia a cui sono sottoposti.

I numeri che restituisce il report sono a dir poco sbalorditivi. I pazienti curati con la cannabis medica hanno in media ridotto del 52% l’utilizzo di oppioidi, del 36,9% degli antipsicotici, del 35,7% degli antiepilettici e del 35,3% di ipnotici e sedativi.

Più dei due terzi dei pazienti ha riscontrato buoni miglioramenti e nessun effetto indesiderato. Dopo sei mesi, infatti, è stato riportato che il 90,8% delle persone in cura è stata classificata come successo terapeutico.

Gli effetti positivi, però, non finiscono qui. Nei pazienti sono ridotti gli attacchi di rabbia, irrequietezza, nausea e disturbi nel sonno. Più della metà di loro ha ammesso di aver avuto un netto miglioramento della qualità di vita.

Una piccola quantità di pazienti, al contrario, ha sperimentato alcuni effetti indesiderati, come vertigini, fame chimica, sonnolenza e “fattanza”.

Lo sviluppo in Israele

Della situazione ha parlato Lihi Bar-Lev Schleider, CEO di R&D.

Già nel passato abbiamo dimostrato come l’utilizzo di cannabis medica sia fondamentale per il miglioramento dello stile di vita di questo tipo di pazienti. Questa è la prima volta che andiamo a fondo nella questione con un’analisi approfondita e sistematica di un numero elevato di persone. In più, gli effetti sono stati studiati in ognuna di loro”.

Lo scorso dicembre, è stato firmato un contratto di collaborazione tra Cannbit-Tikun Olam e Teva Israel. I primi si impegnano a produrre cannabis medica, mentre i secondi si occupano della distribuzione in Israele e Palestina.

Dell’accordo ha parlato Yossi Ofek, CEO di Teva Israel.

Il commercio della cannabis medica si sta sviluppando in maniera vertiginosa non solo in Israele, ma in tutto il mondo. C’è, in generale, un’atmosfera molto più aperta a questo tipo di progresso.

Oggi, è chiaro a tutti, tanto a livello di industria farmaceutica che di comunità medico-scientifica, che l’utilizzo di oli prodotti dalla cannabis possono dare più opzioni di cura. Essi rispondono ad esigenze dei pazienti fino a qualche anno fa sottostimate. Non ho alcun dubbio sul fatto che gli oli prodotti da Cannbit-Tikun Olam siano conformi agli standard elevati di qualità di Teva Israel. Sono sicuro che riusciremo a centrare il nostro obiettivo e a migliorare la qualità di vita di molti pazienti in tutto il mondo”.

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