Il sondaggio SWG sulla Cannabis Terapeutica

In questi giorni è uscito un sondaggio SWG, che tra le varie richieste approfondiva quelle che sono le sensazioni degli italiani rispetto la cannabis terapeutica. Sappiamo che da qualche giorno ci sono arrivate notizie di un blocco della produzione di cannabis terapeutica allo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, a causa di problematiche relativa alla sicurezza e alla ‘bontà’ del luogo di lavoro, senza contare la carenza di personale esperto. Oggi sappiamo che gli italiani vorrebbero che il meccanismo fosse funzionante, senza dover ricorrere a prodotti analoghi o all’autocoltivazione.

Secondo il sondaggio svolto tra il 1 e il 3 febbraio da SWG su un campione di 800 persone, l’84% degli italiani afferma di essere informato (anche vagamente) sul tema della cannabis terapeutica: per la precisione il 29% dice di essere informato sull’argomento, il 55% dice di essere vagamente informato ed il 16% non sapeva di cosa si parlasse. I più informati sul tema sono stati: 91% persone con alta scolarità, 89% uomini, 89% persone di età compresa dai 18 ai 34 anni e l’88% residenti nel nord-ovest.

Una domanda di approfondimento è stata rispetto alla reazione nei confronti del medico qualora venisse proposta la cannabis terapeutica per una cura: il 33% avrebbe fiducia, il 32% speranza, il 30% incertezza, il 29% stupore ed il 18% serenità. Queste sono le prime cinque reazioni su 10 totali, nel complesso le reazioni sono state: 51% positive, 25% neutre, 20% negative e 4% ambivalenti.

Esiste poi da un punto di vista della malattia, un elevato interesse verso l’utilizzo della cannabis nelle cure palliative e in caso di malattie neurodegenerative o oncologiche. Sono 6 le patologie che superano il 50% di interesse di utilizzo della cannabis terapeutica: 61% di interesse per le cure palliative del dolore, 56% malattie neurodegenerative, 55% malattie oncologiche, 52% effetti collaterali di chemioterapia, 51% malattie neurologiche e 50% patologie reumatologiche.

C’è un ampio consenso, pari al 69% verso un aumento della ricerca a scopi medici e scientifici, vista la consapevolezza che questi anni di proibizione hanno rallentato le scoperte; oltre a questo punto abbiamo un 57% della popolazione intervistata che è d’accordo sul fatto che ci dovrebbe essere una maggiore presenza di centri medici specializzati in terapia a base di cannabis ed infine per un 56% si dovrebbe allargare la produzione ad enti locali e aziende private italiane.