Quando nella foresta scoppiò un incendio tutti gli animali fuggirono tranne un
piccolissimo colibrì che volava verso le fiamme con nel becco una piccola goccia
d’acqua che lanciava sul fuoco immenso. Mentre tutti terrorizzati si calpestavano
l’un l’altro, l’uccellino continuava a fare avanti/indietro con nel becco una piccola
goccia d’acqua… Nel giro di poco tanti altri animali incominciarono a fare come
il colibrì aiutandolo a spegnere il fuoco.
Il cambiamento climatico occupa le preoccupazioni di tanti, soprattutto giovani,
che chiedono risposte. Le mobilitazioni si moltiplicano, soprattutto nelle
democrazie europee, che sono d’altra parte quelle più attente alla questione
ambientale. Esiste un legame stretto, indissolubile, tra le azioni antropiche, i
cambiamenti climatici e le modificazioni ambientali. Se qualcuno volesse
immediatamente fermare il processo in atto dovrebbe semplicemente gettare la
spugna. Eppure non bisogna arrendersi. Esistono azioni che possono ridurre gli
effetti del cambiamento climatico.
Radicali Italiani, dopo oltre tre mesi di lavoro di decine di militanti e dirigenti, ha
assunto la decisione di promuovere due leggi di iniziativa popolare: la prima sulla
protezione del suolo, la seconda per riportare alla competenza delle Stato la
decisione sulla pianificazione energetica nazionale.
Per quanto riguarda il suolo è dal 2006 che proponiamo in Parlamento una legge
seguendo la Strategia Tematica Europea.
Il suolo, insieme ad aria e acqua, rappresenta uno degli elementi fondamentali
dell’ambiente in cui viviamo. Malgrado questo, la legislazione del nostro paese,
che sulla protezione delle acque e sulla salvaguardia dell’aria è al passo con altri
paesi europei, rispetto al suolo paga un ritardo molto grave. Nella nostra
legislazione il suolo non viene in alcun modo considerato.
Nel testo che offriamo alla firma dei cittadini si affrontano le minacce che
incombono sul suolo: erosione, diminuzione della materia organica,
contaminazione, consumo di suolo, compattazione, diminuzione della biodiversità,
salinizzazione, inondazioni e acidificazione.
Per indurre una inversione di tendenza sul “consumo di suolo” si interviene
incentivando il riutilizzo di aree edificate abbandonate e si istituisce il concetto di
“compensazione ambientale”.
Un concetto assai concreto che impone a chi consuma suolo, a chi quindi priva la
comunità delle funzioni da esso svolte, di pagare il danno in modo da reinvestire
risorse sullo stesso territorio per rigenerare le funzioni dei suoli.
Il secondo è un progetto di legge costituzionale di iniziativa popolare che
interviene sull’articolo 117.
L’energia è tra le materie a competenza concorrente tra Stato e Regioni, enti tra i
quali vi sono permanenti conflitti istituzionali sulla realizzazione delle
infrastrutture energetiche e lo sviluppo delle fonti rinnovabili, sulle quali
scontiamo un colossale ritardo rispetto a quanto previsto dal PNRR.
La modifica dell’articolo 117 della Costituzione secondo la nostra proposta,
ricondurrebbe alla sola legislazione statale la produzione, il trasporto e la
distribuzione di energia, cui abbinare una regolamentazione del dibattito pubblico
da svolgere prima della realizzazione delle grandi opere, consentendo una reale
partecipazione dei cittadini.
Non basteranno certo queste due proposte a “salvare il mondo” ma vogliamo fare
la nostra parte, provare a tirare fili concreti di riforma. Vogliamo mettere in atto lo
spirito riassunto nella favola africana del colibrì.
Igor Boni e Massimiliano Iervolino