Bioedilizia – Si sente spesso parlare di piccole costruzioni e case prefabbricate, dove tutto è organizzato in spazi minimi, modulari, ridotti all’osso, a portata di mano e racchiuso in una mini casa. I motivi della scelta di una soluzione di questo genere sono i più disparati, anche se prevalentemente sono dettati dall’esigenza di avere una casa in un posto dove si sta per poco tempo (vacanze e weekend) oppure dove c’è poco spazio (nelle grandi città, come alternativa possibile). Questo genere di costruzioni si adatta a qualsiasi ambiente, e solitamente non ha bisogno di fondamenta e nemmeno di grossi investimenti. Dato lo spazio e i materiali impiegati per la realizzazione, per lo più in legno e altre materie prime naturali quali il Bambù e la Canapa, vi è un notevole risparmio energetico: il fabbisogno in genere può essere coperto da eventuali accorgimenti di costruzione, quali i pannelli solari o pale eoliche, che le rendono anche autosufficienti dalle reti energetiche. Andiamo a vedere alcune tipologie di case prefabbricate, tutte rivoluzionarie per progettazione e costruzione, oltre che per l’impiego di materiali insoliti e innovativi.
WIKKELHOUSE – le mini case prefabbricate modulari in cartone
L’azienda olandese Fiction Factory propone sul mercato delle mini costruzioni la sua Wikkelhouse, una casa costruita con un materiale insolito, il cartone, e con elementi naturali e completamente riciclabili. Ma la Wikkelhouse non è solo questo: si tratta di un progetto atto a soddisfare le massime condizioni di flessibilità. I segmenti individuali si collegano tra di loro, creando un’abitazione, uno stand fieristico, un negozio temporaneo, uno showroom o ancora una serie di uffici al suo interno grazie alla sua modulabilità. Qualunque sia la necessità, la Wikkelhouse ha la soluzione. Fiction Factory è un’azienda creativa e innovativa con sede ad Amsterdam, e si rende disponibile a realizzare soluzioni su misura.
La base della Wikkelhouse è composta da un cartone di fibra vergine, ricavato da alberi Scandinavi. Questo foglio di cartone di fibra vergine, chiamato “tavola d’oro”, viene avvolta intorno ad un enorme stampo, attraverso un procedimento brevettato dalla RS Developments. Durante l’avvolgimento del cartone viene aggiunta della colla ecologica per fissare il materiale, e creare una struttura a sandwich resistente e isolante. In questo processo di avvolgimento si integrano, in maniera completamente sostenibile, metodi di costruzione e isolamento termico. In seguito ogni segmento prodotto viene rifinito con un rivestimento protettivo e una struttura di sostegno in legno. Per la sua leggerezza non necessita di fondamenta e può essere posizionata su qualsiasi tipo di terreno, purché stabile, e addirittura traslocata altrove in un secondo tempo.
Ogni modulo è singolo, e può essere usato per costruire la propria casa su misura. La personalizzazione si applica a tutta la casa, che può essere consegnata con più o meno finestre, e con le due facciate chiuse oppure composte da pareti di vetro. È prevista l’installazione di servizi e di riscaldamento ecologico (a legna), così come non manca una cucina minimalista, necessaria in una mini casa di queste dimensioni.
Questo progetto soddisfa i criteri di abitabilità temporanea o duratura. L’azienda garantisce che la durabilità dei moduli è di ben otto volte superiore a quella delle costruzioni tradizionali, dichiarando comunque un ciclo di vita di almeno 50 anni.
La Wikkelhouse si monta in una sola giornata. I moduli richiesti vengono costruiti nei laboratori della Fiction Factory ad Amsterdam, e successivamente vengono trasportati all’indirizzo indicato per l’assemblamento. L’elevata personalizzazione permette di creare spazi vivibili unici e creativi, per realizzare un piccolo sogno con poca spesa. Il prezzo base di una di queste case, composta da tre segmenti e fornita del minimo indispensabile, è di 25000€ escluso il trasporto e il montaggio. Il prezzo ovviamente sale man mano che si aggiungono moduli o accessori. Si può costruire la Wikkelhouse delle dimensioni che si desiderano, ma ogni segmento misura 5 metri quadrati: 4,5 m di lunghezza, 1,2 m di larghezza per un’altezza massima di 3,5 m.
Purtroppo la consegna al momento avviene solo in alcuni Paesi, l’azienda conferma in Olanda, Belgio, Lussemburgo, Francia, Gran Bretagna e Danimarca, e non si prevedono espansioni almeno fino a tutto il 2018. Ma anche in questi Paesi ci sarà comunque da attendere, in quanto la Fiction Factory realizza solo 12 modelli l’anno: nonostante le numerose richieste, l’azienda vuole curare tutto nei minimi dettagli per assicurare la massima qualità del prodotto per il cliente finale.
www.wikkelhouse.com – www.fictionfactory.nl
TINY+. Il progetto di minicasa in canapa autosufficiente
L’azienda Greenbuilt di Albany, stato di New York, punta da anni sull’impiego della Canapa come materiale da costruzione. E lo fa per tutta una serie di fattori che vanno dal rispetto dell’ambiente alla gestione del clima interno all’abitazione, dal consumo energetico all’isolamento acustico, e soprattutto salutistico in quanto la Canapa è esente da muffe e parassiti che di solito si trovano nelle case tradizionali.
Tiny+, uno dei modelli della linea Hemp Home, fonde l’idea delle mini abitazioni ecologiche a quella di case prefabbricate energeticamente indipendenti, nell’ottica di comfort e resilienza e nell’utilizzo delle migliori tecniche di costruzione.
Il concept, sviluppato per essere autonomo e autosufficiente a livello energetico, condizione necessaria in caso di disastri ambientali, prevede infatti la produzione di elettricità e di acqua calda tramite pannelli solari. La regolazione del clima interno è supportata, oltre che dai mattoni in Canapa e da un sistema di ventilazione a recupero di calore, da un tetto ricoperto di terra e manto erboso che permette anche il recupero dell’acqua piovana per il riutilizzo. I mattoni in Canapa, oltre a garantire l’isolamento termico e acustico, sono
leggeri nonostante lo spessore previsto di 30 cm, e assicurano un’impronta ecologica fin dall’inizio della costruzione: tutte queste caratteristiche permettono a questo progetto di raggiungere gli stringenti obiettivi di efficienza energetica per ottenere la certificazione di casa passiva. Secondo le parole dei progettisti: “È il primo passo verso la diffusione e l’uso comune di materiali da costruzione ecosostenibili e non tossici come la Canapa. Un passo avanti nel costruire abitazioni salubri, a basso costo, con un’alta resilienza ai cambiamenti climatici e in grado di aiutare a ridurre le emissioni di CO2”.
Il progetto è stato presentato oltre un anno fa, ma è rimasto momentaneamente ancora sulla carta, nonostante le buone premesse e la validità dell’idea, per mancanza di fondi per la realizzazione.
Remember Brothers – Case prefabbricate modulari in Canapa
L’azienda Lettone Remember Brothers costruisce case prefabbricate, utilizzando la Canapa con la calce come materia prima. L’azienda costruisce mattoni in Canapa e li impiega per le proprie abitazioni prefabbricate. Quello che colpisce è sicuramente il design di queste abitazioni e la loro progettazione, atta a soddisfare le esigenze sia del singolo che della grande famiglia. I modelli disponibili sono infatti diversi: UN monolocale di 25 m², un bilocale a due piani di circa 46 m², un quadrilocale da 64 m² su di un piano, una casa su due piani di 118 m² con sei stanze; per finire un modello combinato tra il quadrilocale di 64 m² e il trilocale su due piani per uno spazio totale di 128 m². Tutti i modelli prevedono l’impiego di Canapa e calce, che li rendono efficienti a livello energetico, oltre che leggeri e salutari. Non resta che l’imbarazzo della scelta.
Per la costruzione l’azienda è fiera di utilizzare la Canapa come base, perché convinta che questa pianta sia la soluzione a diversi problemi del pianeta. Dalle parole dell’azienda stessa si colgono l’intento e la soddisfazione di costruire case in Canapa: “Combinando le tecnologie di costruzioni antiche di centinaia di anni con la scienza e l’architettura moderne, abbiamo creato edifici particolarmente ecologici ed energeticamente efficienti. Edifici di cui siamo orgogliosi”.
Pubblicato originalmente in BeLeaf 2, marzo 2017