Cannabis, questione di diritti
La parola che piรน si avvicina a definire la nostra societร attuale รจ โSchuldโ, parola tedesca che significa allo stesso tempo sia debito, sia colpa. Eโ proprio questโultima lโaccezione maggiormente usata e sentita a livello internazionale. Siamo colpevoli, e come tutti i colpevoli perdiamo diritti.
I diritti sono infatti spariti dal nostro vivere quotidiano e ogni giorno uno di questi ci viene negato. Sembra quasi che questi siano una perdita di tempo, per questa ragione quando si parla della cannabis e del disegno di legge attualmente in discussione nel nostro parlamento, di tutto si discute tranne della questione centrale, quella dei diritti.
I cittadini di questo paese sono organici ad un sistema di normative e leggi che regolamentano i loro diritti in ogni campo. A molti purtroppo, questi sono negati, ad altri sono riconosciuti. Quando questo accade le risposte dei politici sono sempre le stesse e noi consumatori ed estimatori della cannabis sentiamo sistematicamente ripetere: โ Il paese ha bisogno di ben altroโ. โ Questa cosa รจ il male in sรจโ. โUno stato non puรฒ occuparsi delle degenerazioni di pochi quando siamo invasi dai clandestiniโ.
Questa filosofia del โben altroโ รจ il nostro vero nemico perchรฉ pone le istanze corrette e fondamentali in secondo, se non ultimo piano, relegandole erroneamente al ruolo di โsfizi cretini di una minoranza chiassosaโ. Riappropriamoci quindi della nostra costituzione, della nostra legge, e dei nostri diritti, perchรฉ queste cose non sono โaltroโ, sono la Democrazia.
Ormai รจ tempo che si dica chiaro e tondo: tutti sono uguali di fronte alla legge. Come al consumatore di merendine รจ riconosciuto il diritto di sapere quali materie prime, quando e per quanto tempo il prodotto รจ conservabile in modo sicuro, lo stesso diritto deve essere riconosciuto anche ai consumatori di cannabis. Come al coltivatore domestico di ortaggi รจ riconosciuto il diritto a produrre per sรฉ e per la sua famiglia gli alimenti che il suo impegno e la sua competenza tecnica consentono, anche al consumatore di cannabis deve essere riconosciuto il diritto allโautoproduzione e auto consumo, svincolato da logiche mercantili.
Come al consumatore in genere รจ riconosciuto il diritto di conoscere i potenziali rischi di un prodotto e di mettere in atto azioni che riducono questi rischi, lo stesso diritto spetta anche al consumatore di cannabis. Ogni persona puรฒ agevolare il sonno con la camomilla, stimolare la concentrazione con il ginseng o il caffรจ e alterare il proprio stato di coscienza al di fuori di un controllo medico, perchรจ lo stesso diritto non deve essere riconosciuto al consumatore di cannabis? Come ciascuno puรฒ regolare la propria funzionalitร intestinale, combattere la ritenzione idrica, perdere o acquistare peso ed intervenire su una miriade di altre sintomatologie o disagi senza doversi obbligatoriamente rivolgere ad un medico, questo deve avvenire anche per il consumatore di cannabis. La cannabis non causa danni a terzi, non predispone al crimine, non causa problemi sanitari che abbiano ricadute economiche sul SSN (Servizio Sanitario Nazionale) e quando propriamente coltivata e lavorata รจ un prodotto salutare. Eโ inoltre estremamente versatile perchรจ si adatta a molteplici modalitร di assunzione ed impieghi terapeutici. Per comprendere fino in fondo di cosa stiamo parlando, vale la pena ricordare per lโennesima volta cosa sia la cannabis dal punto di vista della sua interazione con il nostro organismo e quali siano i suoi reali effetti e danni potenziali.
Parliamo di effetti reali e danni potenziali perchรฉ le dosi di assunzione sono state sperimentate per ottenere gli effetti, mentre i โdanniโ, qualora ci fossero, deriverebbero da un consumo scorretto al di fuori delle normali modalitร dโassunzione. Teniamo ben presente che persino lโacqua, elemento necessario alla vita, puรฒ causare la morte se assunta in dosi errate o anche soltanto ad una temperatura sbagliata. Essere informati anche di questi piccoli dettagli รจ un diritto del consumatore di cannabis ma come tutti gli altri, viene negato.
In natura tutte le sostanze possono potenzialmente provocare dei danni se assunte erroneamente. Questo permette di identificare una sostanza come nociva quando la dose eccessiva provoca effetti negativi sull’organismo.
Alcune sostanze devono essere ingerite in quantitร enormi per provocare un danno (ad esempio lโacqua o il normale sale da cucina), altre in dosi piccolissime.
La tossicitร della cannabis in base alle formule fisiche รจ cosรฌ standardizzata: LD50 (Lethal Dose 50, dose letale 50) la dose in mg di una sostanza in grado di uccidere la metร di una popolazione campione (misurata in kg) di ratti adulti esposta ad essa.
In tutta la storia dellโumanitร , non รจ mai stata registrata una morte da overdose di cannabis. Secondo gli studi, una persona di corporatura media avrebbe bisogno di fumare 24 kg di cannabis in una volta sola per assumere una dose letale.
Come viene misurato dunque il rischio relativo delle diverse sostanze ricreative?
Un metodo รจ quello di considerare il rapporto di dose efficace per dose letale. Per esempio, una persona adulta di 70 chilogrammi (154 libbre) puรฒ raggiungere una affabilitร rilassata con circa 33 grammi di alcol etilico. Questa dose puรฒ essere equiparabile a due birre (12 once), due bicchieri (5 once) di vino o due โshootโ da 1,5 once di vodka. La dose letale media per un adulto con queste caratteristiche a stomaco vuoto รจ di circa 330 grammi, la quantitร contenuta in circa 20 colpi di vodka. Il rapporto finale di rischio dellโAlcool รจ quindi di circa 1 su 10 (1/10).
Per la Cannabis la dose media efficace รจ di circa 0,5 grammi, la quantitร contenuta in circa due โcanneโ.
La dose media letale รจ appunto circa 24.000 grammi che ipoteticamente vanno a creare un rapporto di 1 su 48.000 (1/48.000), circa cinquemila volte meno pericolosa dell’alcol. La cannabis, pur non avendo dunque una reale dose letale, attraverso le sinergie sviluppate dal complesso di sostanze che essa stessa produce e che la caratterizzano, ha diversi effetti sul nostro organismo. Induce uno stato di rilassatezza, consente di comprendere punti di vista differenti favorendo lโempatia e la socializzazione, aumenta la creativitร , permette di scoprire significati nuovi o trascurati nelle parole. Allevia molti dolori di tipo fisico, riduce il senso di nausea, aumenta lโappetito, abbassa la pressione endo-oculare e ne favorisce la vascolarizzazione capillare, aumenta la consapevolezza dei propri limiti. Non a caso dove la cannabis รจ giร legale sono diminuiti gli incidenti stradali, gli omicidi ed i crimini violenti. Questa sostanza inoltre nutre il nostro sistema endocannabinoide, le cui deficienze sono causa di moltissime malattie. Agisce quindi come un potente regolatore del nostro organismo e come un indispensabile nutrimento.
Come tutte le sostanze include anche dei potenziali rischi e danni. La cannabis potrebbe evidenziare i lati negativi della nostra personalitร e portare alla luce disagi o patologie inespresse, di contro questa dinamica rivela il problema da risolvere e permette di cercare una soluzione. Per quanto riguarda lโaspetto strettamente fisico esistono danni derivati dal fumo, dunque non sono โdanni della cannabisโ ma โdanni del fumareโ. Come sempre ricordiamo che la cannabis puรฒ essere fumata, ma anche mangiata, vaporizzata, spremuta e bevuta.
Ricapitoliamo alcuni diritti negati al consumatore di cannabis:
1) Diritto allโuguaglianza. La cannabis non causa danni a terzi nรฉ alla societร . Proibire il consumo, il possesso, la coltivazione e persino il commercio (legale) di cannabis รจ una chiara violazione dei diritti di uguaglianza ed entra in una sfera privatistica nella quale la legge non dovrebbe entrare se non per rendere possibile lโeffettiva accessibilitร a tale diritto.
2) Diritto alla tracciabilitร e alla conformitร del prodotto. Il mercato illegale non consente al consumatore di verificare cosa si acquista, come รจ stato prodotto il bene acquisito, come รจ stato conservato, le procedure per prevenire lโinquinamento del prodotto da muffe o funghi o parassiti, etc..
3) Diritto allโautoproduzione. La cannabis รจ una pianta, un dono della natura. Da sempre รจ riconosciuto a ciascuno di poter autoprodurre i propri alimenti anche quando questi sono inebrianti, nel rispetto di normative disciplinari eventuali, reclamiamo questo diritto per i consumatori di cannabis.
4) Diritto alla libertร terapeutica. Acclarata una patologia o determinato un disagio che possa essere contenuto o risolto tramite il consumo di cannabis, non puรฒ essere lo Stato o il SSN a decretare come, quando, e quanto il singolo debba e possa intervenire su se stesso.
6) Diritto alla libera ricerca.
Testo Completo su: http://freeweed.it/cannabis-questione-di-diritti/
Articolo a cura di Stefano Armanasco, associazione Freeweed
Pubblicato originalmente in BeLeaf 3, maggio 2017