Novità in arrivo dal Messico: la Corte Suprema messicana ha compiuto un piccolo passo verso la legalizzazione dell’uso della marijuana a fini ricreativi.
Tutto è cominciato con la richiesta alla Corte da parte di un gruppo di cittadini (che si fanno chiamare Smart) di concedergli una misura speciale per poter consumare marijuana a scopi ricreativi. La Corte ha detto sì (per ben 5 volte) affermando che “coltivare, possedere e fare uso di marijuana a scopo ricreativo” è un diritto costituzionale. Di fatto quindi oggi questi atti sono illegali, ma depenalizzati. Ma la decisione riguarda soltanto la specifica situazione dell’Associazione che ne ha fatto richiesta, tutti gli altri cittadini ne rimangono esclusi. Ma con la quinta sentenza consecutiva le carte in tavola potrebbero cambiare per tutti i messicani.
Primera Sala reiteró inconstitucionalidad de la prohibición absoluta del consumo recreativo de marihuana. Lo que permitió integrar jurisprudencia sobre el tema. pic.twitter.com/1p9stESEYn
— Suprema Corte (@SCJN) November 1, 2018
Nel sistema legale messicano, infatti, cinque sentenze dell’alta corte con lo stesso contenuto costituiscono giurisprudenza, per cui i magistrati dei tribunali inferiori sono obbligati a tenerne conto nei loro processi. Questo vuol dire che da oggi i cittadini hanno diritto di chiedere di poter coltivare e consumare marijuana a scopo ricreativo. Una rivoluzione giuridica a cui si deve aggiungere anche la pressione politica sul, e del, Parlamento perché cambi la legge negli aspetti considerati incostituzionali dalla Corte Suprema. Anche l’opinione pubblica, che nei sondaggi si era sempre espressa favorevolmente, è pronta a dire la sua. Insomma tutto lascia pensare che presto vedremo un cambiamento di passo su questo tema.
E i narcotrafficanti già sono in fibrillazione…
In Messico infatti, la costante guerra dei narcos ha generato una violenza crescente portando la cifra delle morti ad essa legate a quasi 30mila soltanto nel 2017. Una situazione che il neo presidente Andrés Manuel López Obrador ha intenzione di affrontare seriamente. Durante uno dei suoi ultimi interventi, ha infatti affermato che, per evitare che molti agricoltori si dedichino alla coltivazione del papavero da oppio, il governo potrebbe “pagare di più” per “il mais”. A dare man forte alle sue parole anche Olga Sánchez Cordero – senatrice ed ex membro della Suprema Corte nazionale, da più parti indicata come futuro ministro dell’Interno – che ha confermato come il prossimo esecutivo messicano stia “contemplando la legalizzazione della marijuana per uso medicinale e ricreativo”. Il Messico potrebbe “certamente” seguire l’esempio del Canada legalizzando la marijuana, un modo per ridurre la violenza di una guerra contro il narcotraffico che “non funziona”: ha dichiarato anche il futuro ministro degli Esteri messicano, Marcelo Ebrard. “Pensiamo che possa trattarsi di una possibilità molto interessante a breve termine, abbiamo due modelli possibili: Canada e Uruguay” ha spiegato Ebrard, che assumerà l’incarico il prossimo primo dicembre insieme al presidente eletto José Manuel Lopez Obrador.
“Non ha alcun senso avere una legge che proibisce il possesso o la produzione della cannabis, ci sono 9mila persone in carcere per questo reato e molta violenza nel Paese: si spende una enorme quantità di soldi per le operazioni di polizia, si causano sofferenze a tanta gente e la repressione non funziona, la cannabis c’è lo stesso”, ha concluso Ebrard.