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HomeBenessereLa svolta "sostenibile" della colazione degli italiani

La svolta “sostenibile” della colazione degli italiani

Cambia la colazione degli italiani: la svolta è sempre più naturale e sostenibile. A rivelarlo è AssoBio sui dati Nomisma relativi al mercato del bio in Italia: i consumatori nel 2018 hanno speso di più per i prodotti biologici da destinare alla prima colazione. Una scelta che rispecchia il trend del Paese: le vendite dell’intero comparto bio superano i 3,5 miliardi di euro, con una crescita dell’8%.

In questo quadro, l’attenzione a una prima colazione sempre più improntata al benessere si legge nella top ten dei prodotti bio più venduti, con categorie molto rappresentate e al di sopra della media del food&beverage. Nell’ordine: uova, confetture, gallette di cereali soffiati, bevande sostitutive del latte, latte fresco, pasta di semola, olio evo, yogurt intero, verdura IV gamma, biscotti.

Le rilevazioni di Nomisma incrociano i dati delle vendite realizzate nella grande distribuzione e nel canale specializzato (di cui si conferma l’assoluto rilievo, anche se lo studio è prevalentemente dedicato alla Gdo) in tutta Italia e forniscono un quadro della costante crescita del settore biologico evidenziando come i trend di acquisto riflettono un cambiamento delle abitudini dei consumatori.

La fiducia sempre maggiore per il biologico da parte degli italiani è sottolineata dal continuo incremento degli acquisiti; quelli nella grande distribuzione rappresentano circa il 45% del totale, con un tasso di crescita del 14%.

Dai dati si evince inoltre una progressiva attenzione nei confronti di un’alimentazione non solo sana ma anche eco-sostenibile: il 52% acquista biologico alla ricerca di maggiori benefici sulla salute o per consiglio del medico, il 47% ritiene che il marchio bio sia garanzia di maggiore sicurezza e qualità dei prodotti, il 26% motiva l’acquisto con l’attenzione alla salvaguardia dell’ambiente. Contano poi l’origine italiana delle materie prime (58%), la qualità degli ingredienti (54%) e il metodo di produzione (46%) nel suo complesso.

“I nuovi dati confermano una volta di più che non si tratta di una moda, ma che la scelta bio si sta consolidando in maniera consapevole a livello internazionale. Un fenomeno che sta prendendo piede sempre di più in Italia, in tutta Europa, ma anche ovunque nel mondo, basti pensare alle performance delle nostre aziende in Paesi come gli Usa, la Cina e il Giappone”. Così Roberto Zanoni, presidente di AssoBio

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