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Così l’agroecologia può sfamare l’Europa (e salvare il pianeta)

Un’agricoltura diversa dall’attuale. Che metta al centro la conservazione della biodiversità e delle risorse naturali e la mitigazione dei cambiamenti climatici. E che sia in grado di sfamare 530 milioni di persone. Tanti infatti saranno gli europei nel 2050. Ad affermarlo è lo studio “Ten years for asgroecology” (Dieci anni per l’agroecologia), redatto dall’Iddri centro di ricerca indipendente, ripreso dal quotidiano online LifeGate.

L’obiettivo della ricerca è quello di fare il punto sull’attuale sistema agricolo, dando però delle alternative: una nuova agricoltura basata sull’agroecologia e sulla graduale eliminazione di pesticidi e fertilizzanti di sintesi.

L’agroecologia può contrastare il climate change

Forse non tutti sanno che oggi l’agricoltura è uno dei settori che contribuiscono maggiormente alle emissioni di gas serra (per circa il 10 per cento secondo di dati dell’Agenzia europea per l’ambiente). Evidente quindi che, per rispettare l’Accordo di Parigi e ridurre gli impatti sul suolo e sulle risorse naturali, il settore deve puntare alla decarbonizzazione. “Il nostro studio dimostra che un’Europa agroecologica sarà in grado di nutrire gli europei nel 2050, ridurre le emissioni di gas serra del 40 per cento e recuperare la biodiversità”, ha detto Pierre-Marie Aubert, uno degli autori dello studio.

L’agroecologia al centro del futuro dell’Europa

Quali sono le azioni da compiere secondo i ricercatori? Prima di tutto sarà necessario scegliere comportamenti alimentari basati su regimi più salutari, riducendo i consumi di prodotti di origine animale almeno del 40 per cento rispetto ad oggi e prediligere una maggiore quantità di fibre, frutta e verdure stagionali. Questo porterebbe prima di tutto ad una riduzione della produzione (del 35 per cento), fatto che non andrebbe ad incidere sulla qualità e quantità dei nutrienti a disposizione degli europei e nemmeno sull’esportazione di cereali, prodotti lattiero-caseari e vino. Infatti parte dei cereali impiegati per l’allevamento, verrebbe sostituito da altre colture, dirette all’alimentazione umana.

Lo scenario del rapporto “Dieci anni per l’agroecologia”

Lo scenario di Ten years for agroecology si basa inoltre sull’eliminazione progressiva di pesticidi e fertilizzanti sintetici, sulla redistribuzione di praterie naturali e sull’ampliamento delle infrastrutture agro-ecologiche come siepi, alberi, stagni, pietraie, capaci di interagire positivamente col territorio e il paesaggio, di implementare i corridoi ecologici necessari alla fauna e agli impollinatori.

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