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HomeCannabisGiornata mondiale per l'Autismo: cosa può fare la cannabis?

Giornata mondiale per l’Autismo: cosa può fare la cannabis?

Il 2 aprile si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale per l’Autismo. Indetta dall’Onu nel 2008, questa ricorrenza ha l’obiettivo di far conoscere questa sindrome e favorire azioni sociali per promuovere una maggiore inclusione. In tutto il mondo, migliaia di monumenti si tingeranno di blu, in segno di partecipazione all’iniziativa. Perché ancora tanto c’è da fare per superare i pregiudizi.

Non esiste un modo uguale ad un altro di manifestare questa sindrome: gli effetti variano da problemi di interazione sociale a quelli di comunicazione, passando per i comportamenti ripetitivi. Possono verificarsi anche disabilità intellettive e alterazioni della coordinazione motoria. Per questo non è facile trovare una cura che vada bene per tutti allo stesso modo. Mettiamoci anche che le cause dei disturbi dello spettro autistico non sono note e ci renderemo conto di quanto sia difficile intervenire. Secondo le ultime stime riguardanti gli Stati Uniti e diffuse da FIA – Fondazione Italiana Autismo, un bambino su 68 ne soffre, un dato cresciuto di 10 volte negli ultimi 40 anni.

Che cosa può fare la cannabis?

Molto spesso si è parlato di come la cannabis e il Cbd possano aiutare gli autistici soprattutto nello stabilizzare l’umore. Purtroppo, proprio per la varietà della spettro di questa sindrome, non esistono standardizzazioni che ci permettono di fornire dati certi e definitivi ma le evidenze in campo medico sono tante. Alcuni studi hanno messo in evidenza come il sistema endocannabinoide potrebbe essere coinvolto nello sviluppo dell’autismo e potrebbe aiutare in maniera rilevante. I genitori di bambini con disturbi vorrebbero saperne di più.

E le ricerche si moltiplicano creando a volte più che confusione che altro. Per questo proprio negli Usa si è deciso di mettere a confronto i vari studi e cercare di trarne qualche conclusione definitiva. L’organizzazione che raccoglie fondi per la ricerca sull’autismo –Autism Speaks– ha recentemente ospitato la prima conferenza scientifica sulla ricerca dei benefici sull’autismo delle medicine che contengono cannabis. In due giorni di meeting si sono confrontati più di trenta ricercatori, politici istituzionali e membri della comunità autistica. A conclusione dell’incontro è emersa la necessità di approfondire questo campo di ricerca che potrebbe aprire scenari nuovi e dare nuove speranze. I partecipanti hanno convenuto sull’urgenza di scandagliare il rapporto tra cannabis e autismo per preparare il terreno a future sperimentazioni. Tutti concordi sulla necessità di standardizzare i test e di controllare la precisione delle etichettature dei prodotti di cannabis a disposizione negli Usa in un numero sempre più crescente di stati.
“Sempre più Stati legalizzano l’uso della cannabis e sappiamo che un numero crescente di famiglie con problemi di autismo in casa, stanno prendendo in considerazione l’uso di questi prodotti per alleviare alcuni sintomi comportamentali, crisi e altre forme di ansie tipiche della condizione autistica” ha detto Thomas Frazier capo del settore scientifico di Autism Speaks. Ma mentre i reports sui benifici sono ormai comuni, mancano prove scientifiche sufficienti sui rischi e gli effetti collaterali.
“A oggi” continua il luminare, “la maggior parte delle ricerche sulla cannabis per gli autistici sono limitate a studi di osservazione. Di solito vengono coinvolti soprattutto genitori di bambini con autismo invitati a riempire un questionario dettagliato sull’uso dei prodotti con cannabis per autismo e epilessia. Circa un terzo della popolazione autistica infatti soffre di crisi croniche o epilessia. In realtà la validità di questo tipo di ricerche è ostacolato dalla soggettività dei ricordi e dall’incertezza sulla composizione e purezza della maggior parte dei prodotti con cannabis in commercio”. Un’eccezione è Epidiolex, un composto puro di cannabidiol, un componente non tossico del Cannabis Sativa, la più comune pianta medicinale di marijuana. In seguito a parecchi test clinici, Epidiolex ha recentemente ricevuto l’approvazione di Food and Drug Administration per il trattamento di crisi associate con due sindromi rare che condividono alcune caratteristiche con l’autismo.

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