Altro che fake news! Come i media intossicano il dibattito sulla cannabis

Quante volte ci siamo trovati davanti titoloni di giornali messi ad arte per spaventare? Quante volte abbiamo sentito in tv parlare di cannabis senza nessuna cognizione di causa? Quante volte siamo stati costretti a sentire esternazioni di politici e anche, purtroppo, del ministro dell’Interno, senza alcun fondamento? A chi giova questa ‘strategia del terrore’? E quanti danni produce?

Giova sempre, e danneggia sempre, i soliti noti. Ma è ora di dire Basta. Perché i tempi sono cambiati e l’ignoranza non può essere più accettata.

L’ultimo episodio di mala informazione è andato in onda durante il TG4 delle 19.00 nella giornata 19 Giugno sul tema emergenza droga. Il servizio, a firma di Ida Molari, si apre con la “notizia” che il nostro Paese è secondo in Europa per uso delle sostanze che vengono definite leggere. E continua con una serie di inesattezze.

A denunciarlo l’Associazione “Gli amici di Nonna Canapa” che hanno diramato un durissimo comunicato: “Con una carrellata di immagini prese da una fiera del settore hanno descritto alcuni prodotti a base di canapa come droghe capaci di causare danni irreversibili al cervello (già qui un cittadino disinformato si metterebbe in allerta). Interviene Giampaolo Nicolasi, capostruttura della comunità ‘Incontro’, che anche in precedenti interviste  affermava che i negozi di canapa light incentivano l’uso delle droghe pesanti.  Passano immagini devastanti (almeno per noi del settore) che accostano piante di canapa a pasticche, droghe sintetiche e siringhe gettate nei parchi. Intanto annunciano che l’età media si è abbassata, sempre più ragazzini dai 14/16 anni fanno il loro primo ingresso nelle strutture di recupero dopo essere passati per tutte le tappe della dipendenza: tutti hanno iniziato dalla cannabis… Light? Non ci è dato di sapere (un genitore disinformato sarebbe capace di rinchiudere in uno di questi centri suo figlio per avergli trovato dell’erba dopo aver sentito ciò).

Ma entriamo subito nel clou del servizio: viene intervistata  la senatrice di Forza Italia Anna Maria Berniniche afferma che quando si parla di droghe leggere si fa pubblicità ingannevole e si mette a repentaglio la vita e la formazione di giovani e meno giovani (meglio educarli al terrorismo e al razzismo a suon di proibizionismo?). Ma eccolo il vero colpo di scena: Maurizio Gasparri che ha riunito neuropsichiatri, politici ed operatori socio-sanitari (che cricca!!!) in un convegno dal titolo “La droga non è mai leggera” il tutto finalizzato a dotare il Governo di mezzi sufficienti per combattere il fenomeno delle droghe a partire dalla chiusura dei canapa shop!

Che dire? E’ davvero questo il metodo giusto per combattere la dipendenza da droghe? E’ davvero la canapa light la prima “droga” da sconfiggere? È  necessario terrorizzare gli italiani con questi servizi che di vero hanno ben poco poiché tantissimi studi scientifici nonché le ultime dichiarazioni dell’OMS, affermano esattamente l’opposto?”.

Mentre il mondo va avanti, noi torniamo indietro. Sui diritti, sulla convivenza civile, sulla solidarietà e, purtroppo, anche sulla cannabis.

Leggere per esempio sul sito dell’Ansa del Veneto che un’operazione di polizia ” è scattata dopo che la Cassazione ha definitivamente chiarito che la commercializzazione di infiorescenze, olio, resine e foglie ottenuti dalla coltivazione di cannabis sativa è illegale” fa davvero cadere le braccia.

E’ possibile dare tante informazioni sbagliate? Il ruolo dei media non è quello di chiarire dubbi? E allora perché si preferisce alimentare incertezze?