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“Disegnare la cannabis? Così provo ad abbattere il conservatorismo”, parla Ivan Art

Caricaturista ironico e raffinato, Ivan Artucovich – conosciuto come Ivan Art – è un noto illustratore antiproibizionista nato a Los Angeles e attualmente residente in Svizzera. Ritrae da sempre personaggi e scene satiriche “per esprimere dissenso in modo umoristico”, come lui stesso ci spiega. Con i suoi disegni, accurati e taglienti (una parte dei quali raccolti nel suo libro “Perché no”), prova continuamente ad abbattere le barriere del conservatorismo raccontando storie attraverso lo strumento della satira, un mezzo al tempo stesso leggero e carico di contenuti.

Come nasce l’idea di disegnare il mondo della cannabis?

Durante la decade verde della Svizzera, tra il 1998 e il 2008, quando i canapai prosperavano grazie al boom dei sacchettini profumati, ho avuto la possibilità di occuparmi del lato artistico di un negozio a Mendrisio, il KPAX.

In poco tempo, in quella piccola realtà della canapa svizzera, ho potuto conoscere i diversi personaggi attivi in questo settore, tra cui i fondatori del Cannatrade.ch, la fiera della canapa a Berna, di cui ho curato l’immagine per molto tempo. Per dieci anni, dal 2000 al 2010, sono stato infatti il coordinatore artistico della più importante fiera del mondo della canapa che si svolgeva in quel periodo. In nessun altra parte del mondo si era creato tanto fermento intorno al mondo e alla coltivazione della canapa come nella piccola Svizzera.

Poi, nel 2005, Matteo Gracis mi ha chiesto di collaborare come vignettista per la rivista che stava fondando, Dolce Vita. Dopo qualche mese ho incominciato a sviluppare una serie di vignette che avevano lo scopo di rivalorizzare i molteplici utilizzi della canapa. È lì che nasce la prima  vignetta “Perché no?”, che aveva come scopo quello di promuovere un pensiero alternativo nei confronti del mondo della canapa.

Dopo 4 anni, nel 2009, sono stato assunto come art director della rivista canadese TreatingYourself Magazine, the alternative medicine journal, di cui mi sono occupato per 6 anni. Qui ho inserito le vignette in versione inglese “why? – why not?” che tutt’ora tramite WeedWorld magazine vengono divulgate in Canada, USA e nord EU.

Da anni, tramite i tuoi disegni, cerchi di sensibilizzare gli utilizzi della canapa come risorsa, cercando di incidere sui molti preconcetti legati alla pianta. Quanto possono aiutare l’ironia e le raffigurazioni satiriche nel raccontare i benefici della cannabis?

La satira e l’ironia in generale sono mezzi letterari molto efficaci per esprimere un dissenso in modo umoristico. La satira illustrata è ancora più diretta, come d’altronde dice il detto: “Un’immagine vale più di mille parole”. La vignetta riesce infatti a semplificare temi complessi, e attraverso la risata e il buon umore si possono provare anche ad abbattere le barriere ideologiche e impenetrabili. Lo scopo è quello di stimolare una riflessione con due domande: la prima “perchè?”, la quale mostra qualcosa di legalmente e moralmente accettato ma molto dannoso nella realtà, illustrato in modo ridicolizzante; la seconda “perche no?” mostra invece una situazione socialmente controversa, ma in verità meno dannosa. E, anzi, spesso e volentieri a beneficio dell’uomo e della sostenibilità ambientale.  

Come afferma il pensiero quantistico, la mente è il vero archittetto della nostra realtà, ed è attraverso un cambio di pensiero che la nostra realtà può essere modificata. Ecco, con le mie illustrazioni voglio mettere un seme di nuovi pensieri a coloro che del mondo della canapa conoscono poco e che per educazione e luoghi comuni ne hanno purtroppo ancora una percezione negativa. Con questo non voglio osannare l’abuso di sostanze, ma un uso responsabile e consapevole.

Hai disegnato personaggi del settore come Mr.Nice, Shantibaba, o Jorge Cervantes, fino alla nota serie di strisce a fumetti “Why? Why not?” Qual è il progetto al quale sei più legato e che “combatte” meglio il proibizionismo e i conservatorismi di oggi?

Lavorando per questo settore ho avuto la possibilità e l’onore di conoscere e illustrare i diversi pionieri di questo teatrino internazionale della canapa. Con molti di loro ho istaurato negli anni, oltre a rapporti professionali, anche intense relazioni di amicizia che perdurano tutt’oggi, tra cui Scott Blakey noto come Shantibaba (AU), Jorge Cervantes (USA), Howard Marks conosciuto come Mr. Nice (UK) purtroppo deceduto qualche anno fa, il regista Zach Klein (Israele), i fondatori di Canna Fertilizzanti (N) e tanti altri.

Direi però che sono le vignette why not? quelle a cui sono più legato e che a mio avviso “combattono” meglio il proibizionismo e i conservatorismi che ancora oggi sono presenti in tutto il mondo e che, con il mio disegno, continuo a evidenziare. Queste vignette inoltre hanno una visibilità internazionale e raggiungono un pubblico globale attraverso i social media e le diverse testate internazionali come GROW  in Germania, CannaHabla in Spagna, Weed World nel Regno Unito e Nord America, Dolcevita in Italia, Balkani e Grecia. E ora anche BeLeaf Magazine in Italia. 

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