Il termometro cannabico di Marta Lispi
Cari cannabici, la pianta di cannabis è unica, sia nella varietà botanica (cannabis sativa linneus) sia per le caratteristiche che la contraddistinguono da qualsiasi altra pianta esistente in natura
La sinergia con la natura e il sistema endocannabinoide.
Sappiamo infatti della complementarità con l’uomo, dagli usi industriali nel rispetto dell’ambiente allo spettro degli esocannabinoidi presenti nel fitocomplesso del fiore di cannabis. I cannabinoidi: un unico spettro che parla lo stesso linguaggio del nostro sistema nervoso mammifero e lo riabilita nelle sue funzionalità. La perfezione, donata dall’Universo.
Il proibizionismo, l’uomo, ha demonizzato la cannabis, strumentalizzata e infine scissa.
E da qui la dualità che ha snaturato il processo storico. Conflitti intestinali hanno diffuso disinformazione: l’esercito di cannabinoidi, con al comando il famigerato Comandante THC, hanno ricoperto il ruolo di nemico pubblico, una minaccia costante per la società.
Thc contro CBD, light contro terapeutica, indica contro sativa, tessile contro alimentare, maschi contro femmine…così la schizofrenia sociale, amplificata dagli interessi economici nel 2016 ha partorito due figli della stessa madre, cresciuti separati: cannabis a uso personale Sentenza Sezioni Unite 12348/2020, favorevole, VS cannabis light Sentenza 30475/2019, contraria.
La settimana appena trascorsa ha rinnovato la dualità della realtà cannabica, quando la Corte suprema di cassazione in terza sezione penale (n.14735-20) ha rigettato il riesame del sequestro di Parma (infiorescenze, estratti e simili ai danni di alcuni proprietari di hemp shop per le medesime motivazioni della suddetta sentenza, ossia la vendita di prodotti a base di fiori di cannabis o derivati da essi è illecita.
Il CBD è un mercato florido e in crescita in tutto il mondo, nuove linee di integratori e cosmetici appaiono come funghi.
Un notizia AGI di ieri annuncia che un gruppo di ricercatori canadesi dell’Università di Lethbridge ad Alberta, ha pubblicato sulla rivista Preprints, con la collaborazione degli esperti delle società Pathway Rx e Swysh Inc, che “il CBD potrebbe contribuire a ridurre del 70 per cento il numero di recettori cellulari utilizzati dal coronavirus per entrare nell’organismo. Se il nostro studio sarà confermato dai test, potremo pensare di utilizzare gli estratti di CBD nel collutorio, negli inalatori o in capsule gel. Sarebbe una soluzione efficace e a basso costo” spiega Igor Kovalchuk, capo ricercatore.
Le altissime potenzialità della cannabis sono castrate dalla Convenzione Unica dell’ONU che vige sulle principali potenze internazionali, come l’Italia e la Francia.
Oltralpe hanno attuato una delle normative europee più severe sulle droghe. Quando la Svizzera lanciò la cannabis mania ne è stata invasa la Francia contrariamente alla legge francese, che vieta la promozione della cannabis anche solo esibendo una foglia per marketing. Non contenta nel novembre del 2018 ha vietato la presenza di THC in qualsiasi prodotto sul mercato, il quale essendo redditizio, dopo un primo arresto ha ripreso e nuovi negozi continuano ad aprire.
È il principale produttore europeo di cannabis a uso industriale con limite thc <0,2%, eppure il commercio si basa sull’importazione per non incorrere in problemi legali.
Il CBD è molto ricercato anche perchè la cannabis terapeutica non è legale, una sperimentazione partirà a settembre 2020 e si auspica porti alla legalizzazione dell’uso medico nel 2021.
I consumatori affermano di utilizzarla a scopo di autocura per dolori cronici e disagi emotivi, eppure i prodotti accessibili sono solo commerciali.
La Francia ha messo a repentaglio la commercializzazione del CBD, considerando prodotto narcotico qualsiasi eccezione al mero seme o fibra tessile.
L’ex manager Kanavape Antonin Cohen e l’ex condirettore Sébastien Béguerie hanno messo in commercio una sigaretta elettronica importata dalla Repubblica Ceca e sono stati condannati penalmente dal tribunale di Marsiglia: l’olio di CBD contenuto nelle cartucce è stato estratto da biomassa, includendo foglie e fiori.
Questo drastico divieto è espressamente in conflitto con il diritto dell’UE in materia di libera circolazione delle merci tra paesi membri, per questo il 14 maggio l’avvocato generale della Corte di giustizia dell’Unione europea si è espresso in un parere legale, trasmesso al tribunale dell’UE dalla Corte d’appello di Aix-en-Provence in Francia. L’evento potrebbe portare a soluzione gli eterni conflitti interni, alimentati dalle controversie legali: tra cittadini e nazioni, tra governi nazionali e istituzioni dell’UE, tra federazioni occidentali. Si potrebbe appianare il dislivello del progresso nel rispetto della Cannabis sativa L. laddove la capolista del proibizionismo europeo abbassasse la guardia nei confronti del famigerato Comandante THC.
Fonti:
https://droghe.aduc.it/notizia/cbd+divieto+della+francia+viola+norme+comunitarie_136965.php
https://www.aduc.it/notizia/cannabis+terapeutica+parte+sperimentazione+000_136625.php
https://www.drogues.gouv.fr/actualites/cannabidiol-cbd-point-legislation
https://www.agi.it/salute/news/2020-05-22/cannabis-coronavirus-marijuana-8697942/