Cari cannabici, il vento della legalizzazione soffia in tutto il mondo e si prevede che il 2021 sarà l’anno decisivo per numerose realtà. Il soffio del vento talvolta è lieve, come in Italia dove i parlamentari si stanno schierando tra antiproibizionisti convinti, pochi tra Radicali e M5S non riempiono due mani, e antiproibizionisti avventisti del giorno prima delle elezioni. Senza nulla togliere al coraggio, tanto atteso, di dire le cose come stanno e supportare le numerose battaglie pluridecennali della stragrande maggioranza dei cittadini italiani.
Talvolta è una corrente trascinante di cui non puoi fare a meno, come gli Stati degli USA che attraverso la depenalizzazione dei lievi reati (emendamento simile a quello proposto dall’On.Magi – RI) prevedono un forte slancio per la legalizzazione della cannabis.
Il nocciolo della questione infatti è proprio la legge, là dove cambia.
Legalizzare, per motivi economici e razziali
Sta diventando importante il problema sociale che determina il conflitto tra forze dell’ordine bianche e i neri in America. Una ricerca pubblicata qualche anno fa sulla rivista scientifica Plos One ha evidenzia un forte divario nel trattamento da parte delle forze dell’ordine a seconda del colore della pelle: negli USA un afroamericano disarmato ha la probabilità di essere ucciso dalla polizia dalle 3,5 alle 20 volte in più di un bianco. Dopo la morte di George Floyd si sono riaccese le polemiche, giustamente, e ci si è chiesti se e quanto il proibizionismo abbia influito su tutto ciò.
Karen O’Keefe, direttore delle politiche statali per la marijuana Policy Project, l’organizzazione di lobby dietro molte politiche statali sulla cannabis in atto oggi, ha dichiarato “Mi aspetto che un numero record di stati legalizzi la marijuana nel 2021, in parte a causa delle pressioni finanziarie, insieme all’imperativo dell’ingiustizia razziale per ridurre inutili interazioni tra polizia e civili”.
La legalizzazione passa per la depenalizzazione
Sono molti gli stati che stanno procedendo tramite la depenalizzazione dei lievi reati, come il New Jersey, il Colorado, la Virginia.
“La depenalizzazione inizia il processo di guarigione dei danni del passato, rinunciando alla creazione di una nuova industria predatoria appassionata alla commercializzazione di prodotti di marijuana estremamente potenti”, ha affermato alla CNN Amber Littlejohn, consulente politico senior presso la Minority Cannabis Business Association.
Nevada: il 17.06.2020 ha graziato più di 15.000 persone condannate per lievi reati
“Molti Nevadan sono segnati da questi reati minori, in alcuni casi come fosse un crimine. Questa risoluzione ha lo scopo di correggere e ripristinare completamente tutti i diritti persi a causa di queste convinzioni” ha dichiarato il Governatore Stave Sisolak.
In effetti il Nevada ha appena preso una decisione storica. Il Board of Pardons Commissioners del Nevada, presieduto da Sisolak , ha votato all’unanimità per approvare una risoluzione che perdona il reato depenalizzato. I registri mostrano che 15.592 sono stati condannati per il reato dal 1986 alla fine del 2016 e 31.124 sono stati arrestati per possesso di meno di un oncia. L’uso ricreativo è diventato legale nel 2017.
Legalizzare per appianare i conflitti razziali, per eliminare il pregiudizio, legalizzare per restituire un’immagine coerente alla natura
La cannabis è una pianta, una pianta che se utilizzata con criterio può essere una risorsa, mentre lasciata nelle mani del proibizionismo diventa illecita e si trasforma in strumento discriminante.
Qualsiasi sia la strada della legalizzazione, liberare la possibilità di scelta per i cittadini sarà una risorsa per appianare le discriminazioni sociali, uno strumento naturale per vivere meglio per un numero tendente all’infinito di persone di questo mondo.
Approfondimenti e spunti di riflessione:
https://edition.cnn.com/2020/06/24/business/cannabis-legalize-2021-recession/index.html