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Lo smartworking fa bene anche all’ambiente?

Con l’emergenza sanitaria molti lavoratori sono piombati da un giorno a l’altro in modalità smartworker. Ora che la fase più emergenziale è finita si ragiona sulla possibilità di mantenere questo modo di lavorare. Servirebbero regole, contratti ad hoc, il diritto alla disconnessione e in generale un nuovo modo di approcciare il lavoro e i propri compiti ma lasciare una strada così bene delineata sarebbe un’assurdità.

I benefici, infatti sono tanti. A partire dalla possibilità di conciliare in maniera meno frenetica gli impegni familiari ma anche avere maggiore tempo libero per praticare sport o dedicarsi ai propri hobbies. Ma c’è anche un altro aspetto che non va sottovalutato: la riduzione dell’inquinamento. Lavorare da casa vuol dire spostarsi meno in macchina, creare meno traffico ed inquinare di meno.

I primi sull’argomento sembrano confermare queste tesi.

Il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA), costituito da Ispra e da 21 agenzie ambientali in ciascuna regione e nelle province autonome di Trento e Bolzano ha realizzato un sondaggio interno su 10.480 dipendenti di tutte le Agenzie ambientali regionali e provinciali e Ispra. Di questi hanno risposto in 3.907, un campione sufficientemente ampio per capire meglio.

I risultati dell’indagine ci hanno mostrato che: il 4% del personale si è sempre recato sul luogo di lavoro, mentre il 13% lo ha fatto per meno di 10 giorni e il 63% ha lavorato da casa per più di 30 giornate lavorative, nel periodo 1 marzo – 31 maggio 2020. Se volessimo calcolare le emissioni risparmiate, dovremmo partire dalle abitudini dei dipendenti del Snpa: il 39% percorre meno di 12 Km (andata/ritorno) per viaggio e circa un quinto (21%) fa oltre 48 Km. Il mezzo preferito normalmente dai dipendenti per raggiungere le 226 sedi di lavoro è l’auto (79%), seguito dai mezzi pubblici.

L’indagine condotta ha quindi consentito di stimare agli autori del lavoro un risparmio complessivo di 1884 t di CO2 nel periodo marzo-maggio.

Non male se pensiamo che la CO2 risparmiata dai dipendenti Snpa nel periodo di lockdown è la stessa che avrebbero risparmiato 269 dipendenti se avessero deciso di vivere completamente a emissioni zero. Oppure, se tutti i 10.480 dipendenti del Snpa avessero piantato 18 alberi a testa, o mangiato 31400 Kg di carne in meno, o ancora percorso 16 milioni di Km in meno con la propria auto.

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