La terapia a base di cannabis medica può indurre effetti psicoatttivi o collaterali?

Rubrica a cura di Matteo Mantovani, Farmacia San Carlo di Ferrara


Le terapie a base di Cannabis, come tutti i farmaci, possono indurre effetti secondari in chi li assume. Gli effetti secondari che spesso compaiono sono euforia, tachicardia, secchezza delle fauci, arrossamento degli occhi e possibile alterazione della percezione dello spazio. Questi effetti scompaiono in maniera spontanea nel giro di qualche ora. Per diminuire la loro comparsa, spesso si consiglia l’assunzione di prodotti o alimenti ricchi di Vitamina C che andrebbero a velocizzare il metabolismo del principale responsabile di questi effetti: il THC. Proprio per questo, le infiorescenze che contengono quantitativi più elevati di questo cannabinoide richiedono una maggiore prudenza soprattutto per i pazienti che iniziano la terapia e in soggetti che potrebbero risentire maggiormente di questi effetti secondari come pazienti anziani o persone con poca massa grassa.