La legalizzazione non incide sugli incidenti stradali, lo dice uno studio pubblicato sulla rivista Drug and Alcohol Dependence: “Non ci sono state prove di cambiamenti significativi associati alla legalizzazione della cannabis sui conteggi settimanali post-legalizzazione delle visite al pronto soccorso per incidenti stradali dei conducenti in Alberta e Ontario”.
Quando la scienza muove l’ago tra pregiudizio e prevenzione.
Il professor Russ Callaghan dell’UBC Northern Medical Program, autore principale dello studio, ha dichiarato in un comunicato stampa: “L’attuazione della legalizzazione della cannabis ha sollevato la preoccupazione comune che tale legislazione possa aumentare i danni legati al traffico, specialmente tra i giovani”, afferma il dott. Callaghan. “I nostri risultati, tuttavia, non mostrano alcuna prova che la legalizzazione sia associabile a cambiamenti significativi nel conteggio degli accessi al pronto soccorso per incidenti stradali”. Lo studio ha visto la collaborazione tra i ricercatori dell’UNBC, del Centre for Addiction and Mental Health (CAMH) di Toronto, dell’Università di Victoria e della Dalhousie University.
L’incremento degli incidenti stradali assieme al consumo adolescenziale sono due delle preoccupazioni principali degli antagonisti alla liberalizzazione.
La legalizzazione è sempre stata ostacolata da false notizie che la pregiudicano la cannabis come droga di alterazione, caratteristica che inficia sulla capacità di attenzione e reazione del consumatore. Per valutare la veridicità di questa teoria, i ricercatori hanno avviato una raccolta dati sulle lesioni dei conducenti in generale e dei giovani conducenti per e post-legalizzazione. Partendo dal presupposto che il Canada ha emanato il Cannabis Act il 17 ottobre 2018 (Bill C-45), sono stati conteggiati gli accessi nel periodo 2015-2019 nei Pronto Soccorso dell’Ontario e dell’Alberta, ossia le uniche due province canadesi che registrano tutte le visite ospedaliere.
Il team del dott. Callaghan ha dimostrato che le preoccupazioni riguardo l’incremento di incidenti stradali, le influenze sul traffico e la ridotta capacità alla guida, sono infondate. In Canada, dati alla mano, non ci sono state variazioni significative nel numero degli infortuni stradali con la legalizzazione della cannabis a uso personale.
Legalizzazione non coincide con depenalizzazione per gli automobilisti
La legalizzazione di produzione e consumo della cannabis non coincide necessariamente con la tolleranza per la guida alterata. Questa è una caratteristica dei processi di liberalizzazione che alle volte sfugge agli stessi estimatori della cannabis. Il Lussemburgo, ad esempio, ha depenalizzato l’autoproduzione e il possesso ma ribadisce la “tolleranza zero” per gli automobilisti. In California le sanzioni per chi guida sotto l’effetto di droghe o alcol sono carcere e multe salatissime, senza eccezioni per i pazienti con prescrizione per “marijuana medica”.
Il Canada stesso ha una legge molto severa sull’uso di sostanze psicoattive e alcolici e la guida di un autoveicolo, che secondo Callaghan potrebbe aver influito sui risultati dello studio: “È possibile che i nostri risultati siano dovuti agli effetti deterrenti di una legislazione federale più severa, come la lg C-46, che è entrata in vigore poco dopo la legalizzazione della cannabis. Le nuove leggi sulla sicurezza stradale hanno imposto sanzioni sempre più severe per la guida alterata a causa di cannabis, dell’alcol e al consumo combinato di cannabis e alcol”.
La sicurezza è un punto fondamentale, non ignorabile, eppure tra preclusione e tutela c’è una differenza sostanziale. La scienza è uno strumento utile per bilanciare l’ago tra pregiudizio e prevenzione.
Su questi argomenti vedi anche “Cannabis e guida sicura, facciamo chiarezza”
“Adolescenti e cannabis: davvero la depenalizzazione aumenta il consumo?”
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