Dodici anni dopo dall’ultima volta, al Palazzo Ducale di Genova torna la Conferenza Nazionale sulle Droghe. Molti temi presenti nel dibattito, con i dati analizzati che fanno sempre più paura. Il grande assente? Un dibattito sulla legalizzazione della cannabis.
Le nuove droghe e il nuovo spaccio
Un quadro a dir poco complicato: questo è ciò che esce fuori dalla Conferenza Nazionale sulle Droghe, che è tornata a svolgersi al Palazzo Ducale di Genova dodici anni dopo l’ultima edizione. Sempre più giovani fanno uso di droghe pesanti come la cocaina e l’eroina (che da sola provoca più di 300 morti l’anno), oltre che un numero sempre più crescente di droghe chimiche che portano i nostri ragazzi in ospedale in preda a deliri psichici.
Sono proprio queste ultime, denominate Nps, che portano con loro i maggiori rischi. Esse riproducono gli effetti delle droghe tradizionali, ma hanno danni e conseguenze di molto peggiori.
Riccardo De Facci, presidente del Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza, ha voluto parlare di queste droghe e delle nuove vie di spaccio, un mercato sempre più porta a porta.
“Il narcotraffico muta costantemente le molecole con cui queste droghe vengono prodotte, in modo che non possano essere inserite nelle tabelle degli stupefacenti e sequestrate. Vengono vendute a prezzi stracciati, pochi euro a pasticca, come del resto le mini-dosi di cocaina a 10 euro. Non sapendo però cosa c’è dentro, a volte i medici non sanno come salvare i ragazzi.
Con il lockdown abbiamo visto il crollo degli acquisti in strada, ma sul fronte sequestri c’è stato un aumento del 7,4%. In particolare, di cocaina (13 quintali, più 62% rispetto all’anno precedente) e di Nps (il 200% in più). Questo vuol dire che il mercato si è riorganizzato, utilizzando sempre di più i canali della delivery, ossia la consegna a domicilio e del dark web”.
Legalizzazione della cannabis, l’assenza ingiustificata
Uno degli argomenti che in molti si aspettavano venisse affrontato, la legalizzazione della cannabis, è passato completamente in secondo piano. I dati che emergono, però, sono molto chiari. Il 25% dei giovani tra i 15 e i 19 ha ammesso di consumare cannabis regolarmente. Quasi una normalità ormai e fa molto riflettere il fatto di non aver voluto approfondire la questione. Lo stesso De Facci, parlando di cannabis, fa sua questa opinione.
“Un consumo direi quasi normalizzato, i ragazzi non la considerano neanche una droga, raramente diventa un’abitudine problematica, quello che oggi ci preoccupa sono le nuove sostanze, insieme ai prezzi stracciati di cocaina e poi eroina”.