Se “Non è la light” cos’è? Intervista doppia agli ideatori dell’imperdibile podcast

Per gli operatori del settore è un appuntamento imperdibile, il giovedì sera alle 21,30 tutti collegati su Facebook per vedere, oltre che sentire, “Non è la light”.

Da quando c’è la cannabis light è cambiata l’immagine pubblica della foglia a punte dispari, aumento di posti di lavoro e di consensi per la legalizzazione, possibilità di divulgazione sulle varietà botaniche della cannabis sativa L. (come linnaeus, non come light).

L’alias del cannabidiolo è stato il canale informativo per poter portare avanti un discorso culturale molto più ampio e inclusivo che tenesse conto della “cultura cannabica” finora custodita da grower ed attivisti.

In quest’ultima categoria possiamo includere gli ideatori e presentatori di “Non è la light”: Francesco Scopelliti e Luigi Antonucci (detto Funkyo), volti noti nel settore per le loro competenze nella produzione di canapa, tutte le genetiche dalla A alla Z.

Intervista doppia agli ideatori e presentatori di “Non è la light”

Se “non è la light” cos’è questo programma e dove si può seguire?

Luigi: “Non è la light è un programma dedicato al mondo della cannabis (tutta) e tutto ciò che gira intorno. Va in onda ogni giovedì sera alle 21:30 sull’emittente Radio città Pescara (del circuito nazionale radio città popolare network), su facebook (dalla pagina Non è la light), sul sito www.radiocittapescara.it e dalla prossima settimana anche su youtube sul canale Non è la light».

Francesco: «È un programma che non parla appunto solo di light ma di tutta la cannabis e la cannabis culture va in onda tutti i giovedì sera alle 21 e 30 su radio città pescara, sulle pagine fb (della radio e del programma) e su www.radiocittapescara.it»

Perché tra i mille progetti attivistici e imprenditoriali in cui siete impegnati, fare anche una trasmissione? C’era bisogno di un’altra iniziativa? 

L: «Perché in Italia non esiste nessun programma simile, non ci sono trasmissioni che trattano costantemente le tematiche abbracciate dalla trasmissione, rivolgendosi ad una platea così eterogenea. Quindi ce ne era bisogno perché crediamo sia fondamentale abbattere i muri del proibizionismo attraverso la consapevolezza diffusa, parlando alla “signora Maria”.»

F: «E’ nato tutto per caso e divertimento, poi è maturato in qualcosa che ci è piaciuto portare avanti. L’obiettivo è quello di rompere un po’ il muro che c’è tra la cannabis e la società, perché venga percepita per quello che la pianta è ed i suoi operatori non come delle persone da “ghettizzare” ma da conoscere per via della cultura e delle storie che ci portano ad ogni puntata»

Siete due rinomati grower, nel programma si parla solo di coltivazione?

L: «In verità di coltivazione si parla poco, abbiamo la rubrica dove rispondiamo alle domande degli spettatori, ma il focus del programma è altro.»

F: «Il programma parla di tutti gli argomenti inerenti al mondo cannabico, che essendo davvero vasto ci lascia enorme margine di spazio.»

Chi coltiva meglio? E chi fa le piante più belle?

L: «ogni scarrafone…»

F: «…»

Durante il programma ci sono ospiti e sketch comici, quanto è importante l’ironia in questo settore?

L: «L’ironia è importantissima, perché attraverso la satira si riescono a spiegare concetti e a raccontare storie altrimenti troppo pesanti».

F: «Se guarderete la diretta su Facebook o sul sito della radio magari potrete giudicare voi stessi».

Chi è la mente tra voi due?

L: «Ogni puntata è pensata ed elaborata da entrambi, lavoriamo in sinergia, con un buon bilanciamento, proprio come un bell’ibrido indica-sativa 50-50.»

F: «Tutto il programma lo pensiamo insieme, non è nulla di troppo preparato è tutto abbastanza spontaneo per cui viene naturale ed è molto divertente.»

Chi è il matador della trasmissione?

L: «I veri matador sono i nostri ospiti, ognuno riesce a tenere incollati allo schermo per la complessità e bellezza delle proprie storie.»

F: «Chi segue la trasmissione dirà l’Anonimo Sardo ed anche noi in fondo se guardiamo dentro noi stessi possiamo affermare la stessa cosa.»

Un motivo in più per seguire le prossime puntate…

L: «I motivi sono tanti, sicuramente l’accrescere il proprio bagaglio culturale con informazioni di prima mano, la possibilità di rimanere aggiornati su quello che accade nel mondo e la possibilità di espandere le proprie coscienze attraverso le esperienze che riportiamo. Non è solo “un programma”, sono pezzi di cuore e di anima che vengono messi a disposizione del pubblico, con la stessa intimità che si avrebbe in una serata tra amici veri, magari assaggiando genetiche esotiche davanti al camino.»

F: «Tanti ospiti interessanti ed internazionali, leggende metropolitane da sfatare e nuovi personaggi, l’ho già detto l’Anonimo Sardo?!»

Ringraziando i due audaci conduttori di “Non è la light” non resta che attivare la notifica Facebook per l’inizio della live ogni giovedì alle 21:30 sull’omonima pagina!