Termometro cannabico, occhi puntati su Sanremo e San Valentino

Cari cannabici,

il termometro di questa settimana si prepara ad un’Italia che vuole i balconi verdi e presto potrà dire la sua con il Referendum. Un paese pieno di contraddizioni che inizia a vedere nella cannabis la cura contro il Covid ma che ha ancora una classe politica che si oppone alla canapa e una diffusa disinformazione pubblica. In Europa non va meglio in fatto di difficoltà: se al Parlamento Europeo Silvio Berlusconi è il più assente, la nuova Presidentessa maltese, Roberta Metsola, è antiproibizionista.

San Valentino di fuoco: con miccia

L’eurodeputata del Ppe (centrodestra) Roberta Metsola, succeduta al compianto David Sassoli, è la presidente più giovane del Parlamento europeo, terza nella storia dell’EU, eletta il giorno del suo 43esimo compleanno con 458 su 690 votanti. La presidente maltese è antiabortista, e già la stanno lapidando in quanto donna passibile di emotività. Eppure è antiproibizionista e per San Valentino 2021 si è schierata dalla parte di una giovane coppia che festeggiava in albergo con della cannabis: “Davvero stiamo ancora facendo pagare gli adolescenti per aver fumato una canna in una stanza d’albergo? Se solo inseguissimo i corrotti con lo stesso fervore, il nostro paese potrebbe semplicemente andare avanti. E se questa giovane coppia fosse costretta ad aspettare quasi un decennio prima che il loro caso si decidesse (come è successo troppe volte)? Avranno questo incombente su di loro per la maggior parte dei loro anni formativi. È ora di riparare il sistema.”

Ora a Malta le cose sono cambiate, speriamo che la stessa ventata passi per il parlamento europeo, che si passi dal focus pandemico a quello naturopatico.

La ricerca individua nella cannabis una cura per il covid

La parola ‘cannabis’ questa settimana è stata associata nuovamente al Covid, dopo le attenzioni della Pfizer e le pubblicazioni sul CBD come risolutore per il long covid. I ricercatori affiliati all’Oregon State University con il rapporto “Cannabinoids Block Cellular Entry of SARS-CoV-2 and the Emerging Variants” hanno concluso che “Biodisponibili per via orale e con una lunga storia di uso umano sicuro, questi cannabinoidi (CBDa – CBGa) , isolati o in estratti di canapa, hanno il potenziale per prevenire e curare l’infezione da SARS-CoV-2“.

La notizia è stata rilanciata da Forbes, dal Journal of Natural Products, dall’AGI e da tantissime testate a cascata, nonché social e associazioni di categoria, in un turbinio di diritti offuscati dalla condizione socioeconomica e dalla voglia di antiproibizionismo.

Just Mary e il ‘popper’ per il covid

Just Mary, azienda all’avanguardia sulle campagne di sensibilizzazione (vedi sponsor Sampdoria e MeglioLegale nel 2021), ha colto la palla al balzo. L’Ansa rilancia la notizia: “Covid: JustMary regala cannabis light a chi è in quarantena”. La novità sembra voler essere il trampolino di lancio per la commercializzazione del popper, finora introvabile in Italia. Just Mary ha promesso due grammi di cannabis light o una boccetta di popper a chiunque sia in quarantena per positività.

Referendum: si della cassazione, ancora uno step

La Corte di Cassazione ha validato le 600000 firme depositate dal comitato “Referendum cannabis legale”, il quale ha subito esultato ricordando che manca ancora uno step prima del voto popolare: la Corte costituzionale, che si esprimerà in merito il 15 febbraio pv.

La cannabis non è l’unico tema al vaglio della Consulta: sono stati approvati anche quesiti sull’eutanasia legale (un milione e 200mila firme raccolte da Marco Cappato dell’Associazione Luca Coscioni assieme al Comitato promotore) e sei sulla giustizia, avanzati dai Radicali, dalla Lega e da alcuni consigli regionali.

Italia, una penisola divergente tra politica e popolo

A quanto sappiamo popolo italiano è pronto per la legalizzazione dell’autoproduzione, almeno per scopi terapeutici, per sopperire alle problematiche della filiera medica che vanno dai costi alla disponibilità del farmaco. Eppure questo ad oggi non è ancora legittimo, le sentenze si alternano tra archiviazioni e condanne.

Nel minestrone degli arresti si confondono spesso agricoltori e grower per passione, così non è chiaro quando un indagato è un furbo produttore o una vittima del caos normativo.

I titoli come quelli dell’Ansa non aiutano. “Oltre 2 kg di cannabis in casa, ‘servono per fare la grappa’”  si legge nell’articolo che continua “un 30enne del posto, ha detto di essere titolare di ditta individuale di tipo agricolo preposta alla coltivazione di farmaceutici e spezie, giustificando così la presenza della Cannabis Sativa Light” la biomassa superava in modo indefinito il limite di THC, per cui sono indagati per il Dpr 309/90.

L’allarme dei produttori è salito a codice rosso: decreto officinali

Con la Conferenza Stato – Regioni e Province autonome per la cannabis light non è cambiato nulla. Con l’approvazione del decreto, eventuale (non è ancora passato), per la filiera della canapa industriale non cambierebbe nulla ma aver sottolineato la presenza del THC anziché voler dare un futuro a questa filiera comprova le volontà dello Stato di stigmatizzare il fiore assoggettandolo al dpr 309/90, in contrasto con la lg 242/16.

Luca Bizzarri si è esposto sul caso “cannabis light” esprimendo la sua opinione in merito:

“Questa è un’autodenuncia – è l’incipit del post che prosegue – Chiedo allo Stato, alle forze dell’ordine, cosa devo fare. Costituirmi? Chiedo allo Stato che reato avrei commesso acquistando una pianta secca non dannosa per la mia salute e che non dà nessun tipo di dipendenza, al contrario di molti farmaci regolarmente venduti in farmacia, dei quali in questo periodo di pandemia si riscontra un uso pericoloso. Una sostanza meno pericolosa dell’alcol, il cui abuso crea malattie e morti. Chiedo allo Stato perché si possa liberamente comprare e vendere l’uva, ben più pericolosa della sostanza che ho tra le dita.”

Quando i volti noti scendono in campo per le cause di diritti civili sono i benvenuti. Ma gli consigliamo di mettersi in contatto gli esperti della lotta per la liberalizzazione, in modo tale da essere più efficaci.

Occhi puntati su Sanremo: le “Mutis” portano alta la bandiera della cannabis medica a Sanremo 2022

Ornella Muti sarà a Sanremo 2022 a fianco di Amadeus assieme a Sabrina Ferilli, Lorena Cesarini, Drusilla Foer, Maria Chiara Giannetta. Da tempo ormai la showgirl ha avviato un Social Club a Milano con la figlia Naike Rivelli, la quale spiega: “Mia madre Ornella Muti ha fondato un’associazione culturale che si chiama ‘Ornella Muti Hemp Club’, che non vende nulla ma che distribuisce informazioni ai suoi soci su come muoversi nell’ambito medico della cannabis legale in Italia”. Prosegue “le persone vengono poi indirizzate al Cannabis Medical Center di Milano”. (https://www.gossip.it/news/naike-rivelli-difende-madre-ornella-muti-non-spaccia-cannabis-news.html)

Per cui quando si parla di social club occhio a cosa si intende con tale definizione nel rispetto delle associazioni no profit che svolgono questo servizio da anni senza alimentare congetture. Chi ha realmente rischiato opponendosi alla legge per aiutare chi era in condizioni di estrema necessità di cure mediche ha avviato il processo di cambiamento di cui ora si fa mercificazione, senza gravare economicamente sulla persona anzi sollevandola il più possibile da tale incombenza.