La notizia arriva direttamente dall’America, più precisamente da Boston (Massachusetts): la cannabis terapeutica può essere utilizzata per bambini affetti da autismo. Il racconto arriva direttamente da Lizabeth Lane, mamma di Mark, un bambino affetto da autismo.
La storia di Mark e la svolta
Lizabeth Lane, mamma di Mark, un bambino autistico di sei anni, ha raccontato la storia di suo figlio e degli incredibili miglioramenti grazie all’assunzione di cannabis a scopo terapeutico. Sono ancora pochi i dottori che consigliano un tipo di trattamento simile, ma i risultati sono stati veramente eccezionali.
“Fino a poco tempo fa ha rotto una finestra, stava rompendo televisori a destra e a sinistra e dava delle testate sugli iPad.
Negli scorsi mesi, Mark ha dato una testata al nostro grande acquario, fatto di vetro temperato molto spesso. L’ha rotto e l’acqua è schizzata da ogni parte. C’erano pesci che saltavano e cercavano di nuotare sul suolo. È stata una scena terrificante.
A dieci giorni dall’inizio della terapia con la cannabis, Mark ha iniziato a parlare. È stato finalmente in grado di dirmi che non riusciva ad andare a letto perché era troppo scuro e aveva paura.
Aspettare sei anni per sentirmi dire un ti voglio bene. Sapevo che si trattava di qualcosa che già provava, sapevo che mi voleva bene. Sentirselo dire, però, è stata un’emozione bellissima.
Noi abbiamo sempre provato a fare qualcosa per migliorare la sua vita in famiglia. Nessuno conosce veramente la nostra storia e tutte le sfide e battaglie che abbiamo dovuto affrontare per arrivare fino a qui”.
Oltre a Lizabeth, è intervenuto sulla questione anche Benjamin Caplan, il dottore di Mark che ha consigliato l’utilizzo della cannabis per la sua terapia.
“Questi bambini sono in una condizione particolare. Sono degli esseri umani che non riescono a esprimersi.
I dottori non utilizzano terapie con la cannabis perché non gli viene insegnato: è stata completamente eliminata dal sistema di educazione. Non sanno, quindi, come utilizzarla.
Noi possiamo riuscire a modificare la loro neurochimica, la chimica nel loro cervello. In questo modo, possono riuscire a comunicare e a sentirsi come persone che non sono affette da autismo”.
Se vuoi restare sempre aggiornato su tutto ciò che gravita intorno al mondo della canapa, seguici sulla nostra pagina Facebook e sul nostro profilo Instagram o iscriviti a Green Friday, la newsletter settimanale di BeLeaf Magazine. È tutto gratis e… ne vale la pena!