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In primavera sbocciano fiere e feste: ecco come è andato il National Cannabis Festival

Come sapete, il mondo cannabico il 20 Aprile celebra la sua pianta con eventi in tutto il globo. Dal 2015, a Washington, proprio in questo periodo, si svolge il National Cannabis Festival al Ronald Reagan Building and International Trade Center: migliaia di persone da tutto il mondo si riuniscono per condividere tre giorni di “cannabis culture”.

Le differenze e similitudini tra la cultura europea e quella americana sulla cannabis sono evidenti e si ritrovano anche nel modo di organizzare le fiere.

National Cannabis Festival: dal tabù al mainstream

L’Europa avanza verso la commercializzazione del prodotto cannabico incanalandolo sempre più negli schemi normativi dei magnati del tabacco e del farmaco. Al contrario gli USA stanno vivendo un rapido processo di liberalizzazione che spinge la legalizzazione totale e il libero mercato. Caroline Phillips, fondatrice del festival e produttrice esecutiva, ha affermato: “La cultura della cannabis sta iniziando a maturare” infatti “il festival sta attirando compagnie di grandi nomi e mainstream (…) che non avresti mai visto cinque anni fa”.

La nascita del settore cannabico è stata un’opportunità per l’autodeterminazione economica di territori in crisi, la politica statunitense si muove rapidamente ma non abbastanza per il primo settore. Secondo Caroline Phillips: “Stiamo uscendo dal COVID, ma la comunità delle piccole imprese sta soffrendo”. Un motivo in più per sollecitare il supporto politico: “Nonostante le entrate fiscali che la nostra industria potrebbe fornire al governo, c’è ancora molta burocrazia”.

Leggi anche: “Covid: come le varianti influiscono sul mercato” 

Le aziende private stanno investendo molto nel futuro di questa pianta e si sono rese parte attiva del festival, venditori e sponsor confermano che l’industria della cannabis è diventata mainstream . Aziende come Lyft, DC Brau, Takoma Wellness Center, Byrdland Records, Eaton DC, Joyful Bath Company, marchi di prodotti, rivenditori, laboratori di test, negozi di vaporizzatori e uno stand incentrato sulla Cannabis University.

Il viaggio mentale è culturale: basta pregiudizi!

A Washington la pietra miliare del National Cannabis Festival è l’istruzione. Il pubblico può assaggiare, provare, testare, vivere i padiglioni, per la maggior parte educativi: arte, moda, benessere e artigianato nella fiera degli espositori, una Grow School per imparare ad autoprodurre, panel divulgativi come “The Future of Beverage and Cannabis” con Jeff Hancock di DC Brau e ” The Future of Cannabis in DC Hospitality” con chef di rinomati ristoranti locali.
Il palco è l’intrattenimento principale, dove si sono esibiti artisti universalmente apprezzati come: Wiz Khalifa, Ghostface Killah, The Backyard Band, Lettuce, DuPont Brass, Shamans of Sound, Golden Browne, Cramer e DJ Farrah Flosscett.

Curiosità sul National Cannabis Festival

Ci sono limiti di età per accedere al festival della cannabis, infatti l’ingresso è riservato a chi ha più di 21 anni mostrando un documento d’identità valido rilasciato dal governo.
Il NCF non autorizza la vendita di cannabis poiché il Congresso non lo autorizza e Washington non è uno stato autonomo. Solo i dispensari medici sono autorizzati a vendere cannabis nel Distretto, non ce ne sono presso l’NCF. Al loro posto ci sono rappresentanti dei dispensari e medici professionisti a disposizione per i chiarimenti. In alcuni blog è stato, invece, spiegato come sono stati “omaggiati” edibili e prerollati test per gli acquirenti, ossia con l’acquisto di un opera d’arte o artigianato venivano ceduti come gadget souvenir. Ad esempio, durante “Home Cooking with Cannabis”, guidato da Mark Nagib di Pink Fox, sono stati regalati edibili e cannabis con gli acquisti di abbigliamento.

 

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