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HomeCannabisHHC: l’ultima fake news nel settore cannabis

HHC: l’ultima fake news nel settore cannabis

Spopola in tutto il mondo il nuovo cannabinoide HHC (esaidrocannabinolo).
Perché e quali sono i suoi effetti?

La leggenda è che sia legale. Un giochino che tenta la fuga dalle tabelle delle sostanze vietate commercializzando nei negozi fisici e online: fiori, liquidi da svapo, hash, estratti, alimenti con effetti stupefacenti. Dall’Austria agli Usa sono stati un trend di mercato dapprima il CBD, poi CBG, CBN, delta 8 THC, delta-A THC e delta-10 THC. Ora è il momento dell’HHC.

E’ arrivato anche in Italia da poco e la preoccupazione degli operatori del settore oscilla tra un’opportunità di rilanciare il mercato e un possibile danno di immagine per la filiera del CBD, l’ennesimo regalo ai vari Salvini e Giovanardi sull’opinione pubblica. Soldi facili per imprenditori senza etica, poiché l’HHC è tutt’altro che legale!

Il Delta8THC è presente nella tabella I del dpr 309/90 alla voce Delta-8- tetraidrocannabinolo (THC), subito prima di Delta-9- tetraidrocannabinolo (THC), quindi inequivocabilmente non è legale. Al contrario dei cannabinoidi estratti dalla pianta, l’HHC è stato creato in laboratorio, è quindi di derivazione sintetica e non è presente esplicitamente nel drp 309/90. L’esaidrocannabinolo rientra, però, nel comma 6 art. 14 del dpr 309/90, quando si dice che: “I tetraidrocannabinoli, i loro analoghi naturali, le sostanze ottenute per sintesi o semisintesi che siano ad essi riconducibili per struttura chimica o per effetto farmaco-tossicologico” ed è quindi egualmente illegale.

Il rischio tangibile per negozianti e consumatori è una condanna penale da 6 a 20 anni di detenzione per possesso e spaccio di sostanze stupefacenti.

Un evento che sta iniziando a verificarsi tra le aziende cannabiche che si sono esposte maggiormente nel “libero commercio” di HHC con annessa promozione sul web. E così i controlli e i fermi sono partiti anche se al momento sono voci non confermate ufficialmente.
Il consumatore, oltretutto, non sa cosa sta acquistando effettivamente.

Per proseguire l’analogia con il Delta-8 THC, quest’ultimo è un cannabinoide prodotto naturalmente dalla pianta di cannabis ed ha effetti benefici riconosciuti dalla scienza, al contrario, l’HHC è un prodotto sintetico con annesso il rischio di produzione in laboratori non autorizzati né certificati per la salute umana.

Perché l’HHC è illegale in Italia e nel mondo?

Gli ecommerce che promuovono prodotti a base di HHC abbindolano l’acquirente raccontando che non essendo presente in tabella I è legale, in realtà il DPR 309/90 lo include nell’art. 14 considerata la sua azione psicotropa (pubblicizzata anche).

Il testo unico sulle droghe DPR 309/90, difatti, lo esplicita nell’art. 14 comma 4) quando recita: “Ogni altra sostanza che produca effetti sul sistema nervoso centrale ed abbia capacità di determinare dipendenza fisica o psichica dello stesso ordine o di ordine superiore a quelle precedentemente indicate”.

Prosegue poi nel comma 6) includendo tutta: “La cannabis indica, i prodotti da essa ottenuti; i tetraidrocannabinoli, i loro analoghi naturali, le sostanze ottenute per sintesi o semisintesi che siano ad essi riconducibili per struttura chimica o per effetto farmaco-tossicologico;” e quindi anche l’esaidrocannabinolo.

Infine al comma 7) ampliando il bacino delle sostanze illecite a “ogni altra pianta i cui principi attivi possono provocare allucinazioni o gravi distorsioni sensoriali e tutte le sostanze ottenute per estrazione o per sintesi chimica che provocano la stessa tipologia di effetti a carico del sistema nervoso centrale”.

In tutto il mondo il problema di contrapposizione tra mercato e informazione reale è lo stesso, il primo è proteso all’incremento delle vendite e la seconda si espone per la consapevolezza del consumatore.

Negli USA, HHC e delta-8 sono in una zona grigia a livello federale. Ai sensi della legge federale denominata Agricolture Improvement Act (2018 Farm Bill) potrebbero essere legali in quanto derivati dalla canapa. Tuttavia, HHC e delta-8 sono isomeri di THC con strutture chimiche simili al THC, per cui il governo federale potrebbe considerarli sostanze controllate. Inoltre, l’HHC non è un prodotto di derivazione naturale bensì un semisintetico psicotropo.

L’Austria è un altro paese dove la commercializzazione di HHC ha sollecitato l’intervento del Ministero della Salute, al momento senza dichiarazioni ufficiali. Si è esposta, invece, l’ IFHA (Institute for Hemp Analysis), la quale agendo ai fini di tutelare le aziende, la qualità del prodotto e la sicurezza dei consumatori della canapa, si è raccomandata di non commercializzare prodotti HHC né di consumarli!

Gli attivisti austriaci però sono allarmati dalle scelte di alcuni rivenditori, denunciano che la commercializzazione di prodotti psicoattivi mette in cattiva luce l’intero settore.

Cos’è l’HHC (esaidrocannabinolo)?

L’HHC è stato sintetizzato per la prima volta nel 1954 da Roger Adams e dal suo team, aggiungendo ioni H+ , cioè ioni idrogeno , al THC naturale (tetra-idro-cannabinolo) .
L’HHC è stato scoperto casualmente la prima volta in laboratorio, non nella pianta di cannabis stessa, attraverso un processo di idrogenazione. Lo stesso metodo viene spesso applicato per la sua produzione dalle aziende cannabiche, poiché l’HHC è presente naturalmente nella pianta in piccolissime quantità, la classica estrazione sarebbe più costosa e rischiosa.

La molecola di esaidrocannabinolo sviluppa nel fiore di cannabis quando il delta 9 THC si ossida in CBN per degradazione in un lungo periodo di tempo, invecchiato o conservato in uno stato non ottimale.

Per questo motivo l’HHC è quasi sicuramente illegale, poiché è una sostanza semi-sintetica psicoattiva sotto il controllo delle autorità di tutti i paesi dove è attualmente commercializzata.

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