spot_img

Ultimi articoli

― Advertisement ―

spot_img

Extinction Rebellion e la verità sulla crisi climatica

Il Climate Clock segna poco più di sei anni alla fine del mondo. Tick tock fanno le lancette e le nuove generazioni si preoccupano...

L’Italia è antifascista

HomeCannabisLo Stato di non-diritto

Lo Stato di non-diritto

Lo Stato di non-diritto è realtà o fantascienza? La Presidentessa Giorgia Meloni, settima donna più potente al mondo nella classifica World’s Most Powerful Women 2022 di Forbes, festeggia i 100 giorni di governo mentre Alfredo Cospito conta 103 giorni di digiuno. Il terrorismo mediatico punta a allo scontro sociale, dopo il decreto anti-rave, il nemico pubblico è il terrorismo e nuovo il “islamista” è l’anarchico.

Quale futuro spetta ai diritti civili in un paese che ha eletto il sovranismo al governo? Attivisti e autonomisti, i pochi sopravvissuti alla demonizzazione mediatica e all’appiattimento culturale berlusconiano, non possono più rivendicare diritti, sono costretti a tutelare quelli acquisiti nel secolo scorso: salute, lavoro, uguaglianza.

L’opposizione allo Stato di non-diritto

I compagni dell’anarchico in ergastolo ostativo con l’art. 41bis, un regime detentivo per cui l’Italia ha ricevuto diverse sanzioni dalla Corte di Strasburgo, in questi giorni hanno espresso il loro dissenso. Le manifestazioni pacifiche sono divenute presto il pretesto per la strumentalizzazione dell’opinione pubblica e la sig.ra Meloni ha commentato il disordine civile supponendo che lo Stato “non si debba far intimidire da chi pensa di minacciare i suoi funzionari”. Il termine terrorismo è nato a Ginevra nel 1937 in risposta agli attentati di matrice anarchica del 19° e 20° secolo, seppure l’aderenza delle iniziative anarchiche alla definizione stessa di terrorismo è dubbia: comportamenti individuali gravemente lesivi dei diritti umani fondamentali che si qualificano come crimini internazionali in base ai trattati in materia (Treccani). E’ indubbia, altresì, l’opposizione del pensatore anarchico al fascismo e all’imposizione di legislature restrittive delle libertà dell’individuo. La repressione dell’attivismo ad opera dello Stato, la storia ne è testimone, passa attraverso la demonizzazione dell’anarchia. Mediamente, però, il cittadino non vive la piazza come strumento di dialogo con le istituzioni da oltre due decadi, allontanato da situazioni di socialità e di autogestione cittadina, non può immaginare quanto sia facile strumentalizzare una manifestazione tramite l’intervento di forze dell’ordine in borghese e in divisa.

Fantascienza o realtà? Il Sovranismo al governo.

Per capire, dunque, perché la notizia del giorno “insurrezione anarchica” è un allarme di attacco alle libertà dei cittadinǝ tuttǝ, proviamo a distaccarci dalla realtà e immaginiamo uno scenario fantascientifico.

Ci svegliamo in un mondo distopico e dispotico, il cielo è cupo, le stagioni instabili e l’aria è irrespirabile poiché la crisi climatica è giunta al collasso, considerato un problema marginale rispetto alle guerre per le energie fossili. L’impegno belligerante ha causato un collasso del sistema economico e le differenze culturali e reddituali, nonché le classi sociali sono incisive laddove il welfare è una politica vintage come la tecnologia di largo consumo. Il Sovrano emana leggi e decreti ad personam con il tacito consenso dell’intera classe politica collusa. Le persone hanno vissuto per decenni come rane bollite, attonite e alienate dal consumismo, dallo stress sociale e dalla disinformazione pubblica, ignavi si sono lasciati amputare diritti come parti del corpo illudendosi che fosse “normale”. Libertà di espressione, di cura, di appartenenza politica e religiosa, di lavorare e vivere dignitosamente, di abitare e di studiare sono ancestrali ricordi di un passato vicino ma offuscato dalla sofferenza presente, una società soffocante e cieca nei confronti dell’individuo.

L’economia nazionale è basata sulla produzione ed esportazione di armi e farmaci, per questo il Sovrano da prima ha proibito le sostanze psicotrope, dall’effetto collaterale di amplificazione delle percezioni visive e incremento della creatività, poi ha imposto cure farmaceutiche a tuttǝ per appianare l’insofferenza della vita quotidiana e quindi la tentazione di evasione (o suicidio). La sicurezza è in parte delegata al privato che può agire da “poliziotto di quartiere”, migliorando il controllo sui cittadini e il rispetto delle regole comunitarie. Le telecamere in casa aiutano la lotta alla criminalità organizzata, incontri di sovversivi ed effrazioni delle norme vigenti. Sono vietati raduni pubblici e privati con musica per limitare l’uso di sostanze stupefacenti e l’assembramento di organizzazioni terroristiche. Dando per scontato l’assenso al potere sovrano e il rispetto delle leggi da lui emanate come assunte, è consigliabile evitare di mostrare opinioni divergenti alla politica stabilita. D’altronde televisioni, giornali, istituzioni scolastiche, sanitarie e religiose sono tutte d’accordo con l’accentramento dei poteri a garanzia di maggior sicurezza pubblica quindi l’omologazione dell’opinione comune al Sovrano. In particolare, gli studenti sono una risorsa economica per lo Stato, futuri contribuenti e attuali numeri: poca informazione e molti test permettono di gonfiare la cassa e limitare la sovversione. L’attivismo studentesco è stato il primo a sparire, tuttavia le persone non hanno nè tempo nè capacità per informarsi autonomamente, quotidianamente assimilano “terrorismo mediatico” tramite i media, stato opprimente da cui evadono con il consumismo. Le piazze sono vuote, troppi decreti intimidatori e problemi di sopravvivenza, azioni violente da parte delle FFOO nel tentativo di reprimere il terrorismo di matrice politica. La paura è un’arma a doppio taglio ed ha separato compaesani, concittadini, connazionali con e senza coscienza politica. Come in ogni tirannia, i ribelli all’obbedienza cieca hanno creato una rete autonoma in opposizione ai poteri forti, contro le proibizioni alle libertà personali, anti-proibizionisti che agiscono per se stessi con rispetto del prossimo.

Il primo nemico del sovranismo è la libertà e i ribelli suoi seguaci, così il Sovrano la fa catturare con “la colpa” di aver causato disordine pubblico, lapidata dai concittadini ormai settati in solide gabbie mentali. La Libertà, però, non può morire finché vivono i ribelli, così il Sovrano vieta la parola “festa” e tutte le azioni che ne derivano, non si può fare alcuna “mani-festa-azione”. I ribelli però non smettono di gridare, li arrestano uno ad uno. Sono disposti a sacrificare se stessi per l’ideologia “anticonformista”, così il Sovrano emana una legge per cui devono essere salvati i figli dai genitori sovversivi, perché inadeguati al ruolo educativo. I ribelli smettono di riprodursi e continuano a battersi per i figli del mondo.

Quanto siamo lontani dalla realtà?

Che futuro ci spetta se non capiamo che “toccano unǝ, toccano tuttǝ”?

Gabbie mentali e gabbie fisiche

Il carcere e il sistema giudiziario sono la dimostrazione ultima della riforma educativa dei cittadini. Se vediamo la triade dei poteri esecutivo-legislativo-giudiziario come un genitore che da adulto maturo educa i suoi figli, lo stato italiano si distingue dagli altri paesi europei per la tendenza alla punitività senza comprensione, tipica del sistema educativo peninsulare tradizionale pseudo-patriarcale. Il carcere è una gabbia fisica in cui le persone non sono più considerate tali bensì reietti da punire, senza considerare la “presunzione di innocenza”. Vi sono casi di 41bis riconosciuti innocenti che non hanno ricevuto un rimborso per gli anni persi. D’altra parte, l’Italia si distingue da altri stati EU per l’assenza di diritti del privato nella sua privacy, ossia l’intervento del potere giudiziario nel diritto privato è molto più esteso dei paesi civilizzati, vedi autoproduzione e decreto anti-rave.

spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
spot_img