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Bègles: la prima città a legalizzare la cannabis in Francia?

Il sindaco di Bègles Clément Rossignol-Puech (EELV) vuole sperimentare la legalizzazione della cannabis, anche se assicura nella sua lunga intervista a 20MinutesFR di non voler fare l’apologia di questa sostanza.

Questa decisione viene presa dopo la visione del rapporto rilasciato il 24 Gennaio 2023 dal Conseil économique, social et environnemental (CESE, in italiano: Consiglio economico sociale e dell’ambiente), che è un’assemblea prevista dalla Costituzione francese, come consiglio facoltativo o obbligatorio per le materie legislative. La sua fondazione risale al 1946: una funzione democratica storica alle spalle, che permette il confronto con organismi professionali ed attori economici svolgendo un ruolo di perno rispetto la restituzione delle informazioni centrale nell’assetto democratico. In questo caso, nonostante la sede Parigina, questo rapporto ha fatto drizzare le antenne nella regione della Nuova Aquitania sul grande tema della cannabis.

Il rapporto del CESE sottolinea come: “diversi paesi abbiano legalizzato la cannabis a scopo ricreativo (diversi stati degli Stati Uniti, il Canada e l’Uruguay), all’interno dell’Unione Europea c’è Malta che a breve sarà seguita dalla Germania”. Il rapporto poi si focalizza sulla situazione francese, evidenziando come questi 50 anni di proibizionismo abbiano reso la Francia uno dei paesi più repressivi  e con il più alto tasso di tossicodipendenti d’Europa. L’80% dei mezzi stanziati dallo Stato sono destinati alla repressione, ma nonostante questo il livello dei consumatori aumenta anno dopo anno. La reazione a questo rapporto del Sindaco Clément Rossignol-Puech si è sostanziata in una richiesta al governo di esprimere una posizione e contestualmente ha richiesto al governo di poter iniziare una sperimentazione. 

Il 15 Giugno, tra soli due giorni, si terrà un convegno su questo tema proprio nel Comune di Bègles, che Rossignol-Puech ha promesso essere un ‘simposio di esperti nazionali’. L’idea però non è quella di diventare la ‘nuova Amsterdam’ del continente europeo, bensì si vorrebbe attuare una sperimentazione che potrà essere utile anche per avere maggiori indicazioni rispetto all’approccio dei consumatori a questa sostanza: certamente resta un velo di ipocrisia, in quanto l’alcol è ovunque bevanda elogiata nonostante sia quella che causa maggiori morti. In ogni caso, in una Francia proibizionista in modo similare anche al nostro paese, il fatto che si sia fatta formale richiesta di sperimentazione rileva un interessa, anche economico.

Infatti, oltre alla produzione di ottimi vini in quella parte di Francia, sembra che ci sia una vera e propria tradizione nella coltivazione della canapa in Nuova Aquitania: perchè non tentare di recuperare quelle antiche tradizioni?

Il progetto che sovviene alla mente a Rossignol-Puech sarebbe ‘molto supervisionato’, con medici, psicologi e professionisti della vendita e della cultura. Viene menzionato anche il progetto economico da mettere in campo: comprenderne la forma sarà forse la cosa più complessa.

Ovviamente il rischio di essere il sindaco che vuole incentivare i consumi si fa già strada: le domande dei giornalisti e le accuse della destra devono essere rimandate ai primi in modo chiaro rispetto alla pragmaticità di questa politica, e ai secondi con i dati che smentiscono l’efficienza del proibizionismo. Su questo il sindaco Rossignol-Puech è stato chiaro: “faccio un discorso da sindaco pragmatico”.

Una delle risposte all’intervista rilasciata dal sindaco di Bègles  a 20MinutesFR riguarda proprio la questione del traffico di sostanze stupefacenti e dei risultati raggiunti in questi anni, che riportiamo per esteso vista anche l’osservazione ampia che possiamo cogliere dalle sue parole:

L’unico modo è vigilare e regolamentare, ridurre i consumi tra i giovani e preservare la salute dei nostri concittadini. Abbiamo bisogno di una forte politica di sanità pubblica, come il tabacco e l’alcool, che causano molti morti, ma a nessuno verrebbe mai in mente di vietare questi due prodotti che sono le droghe. Inoltre, l’immagine che abbiamo della cannabis in Francia, vale a dire quella del giovane di periferia che fuma il suo spinello, è totalmente di parte. È molto più trasversale, i maggiori consumatori hanno più di 30 anni. Conosco anche persone che comprano cannabis per la nonna paralizzata dal dolore, e grazie a ciò finisce la sua vita tranquillamente“.

Continueremo a seguire la politica della città di Bègles, che conta circa 27 mila abitanti, un numero che si avvicina alla grandezza di due comuni italiani come Verbania e Carbonia.

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