Il governo del Presidente Joe Biden si prepara e riclassificare la cannabis, un passo storico e ormai inaspettato vista la freddezza con cui è stato trattato il tema dal Presidente, ed anche dalla vice-presidente Kamala Harris. Ad ora, l’azione maggiore in questo senso promossa dal governo Biden è stata la concessione della grazia per migliaia di condannati, i quali si trovavano in carcere per reati marijuana correlati.
“L’America – dichiarò Biden – è stata fondata sul principio di una giustizia equa”. Su questo presupposto si basano le leggi di alcun Stati che oggi hanno legalizzato, dove all’interno sono previste linee guida specifiche per far si che il percorso d’inserimento per chi vuole lavorare con la cannabis sia più facile verso le comunità discriminate. Ricordo infatti, che fino a qualche tempo fa, l’uso di cannabis negli USA era riferibile (in modo evidentemente razzista) solo ai gruppi Sud Americani o Afro Americani.
Sul principio di giustizia equa si basa anche la scienza, e la decisione di classificare la marijuana come una droga con lo stesso livello di rischio dei farmaci da prescrizione, come gli steroidi anabolizzanti, è certamente storica.
Questo non significa che la marijuana diventa legale a livello federale, per fare questo ci vuole una legge che ad ora non è stata ancora discussa e chissà quanto tempo ancora ci vorrà. Ma è un passo non indifferente: in termini di percezione della sostanza da parte della popolazione, in termini di restrizione sulla sostanza, ed a cascata di possiblità di ampliamento della ricerca scientifica sulla stessa. Inoltre, rafforzerebbe la legge negli Stati in cui è già legale. Dal 1971 la marijuana negli Stati Uniti è stata classificata nella stessa categoria dell’eroina, delle metanfetamine e dell’LSD.
Ritengo però, che anche per quanto riguarda eroina ed LSD ci dovrebbe essere una diversa classificazione. Quello che sappiamo oggi infatti è che sono due sostanza completamente diverse, a partire dal fatto che una da dipendenza mentre l’altra no. I composti molecolari sono diversi tra tutte le sostanze, come ricordano numerosi studi scientifici: ecco, forse il prossimo passo dovrebbe proprio essere quello, il passo di ridisegnare le tabelle di classificazione.
