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Legalizzazione della cannabis, la Germania in dirittura d’arrivo

Salvo (improbabili) incidenti di percorso, il primo aprile la Germania diventerà il terzo paese dell’Unione Europea ad aver legalizzato la cannabis, insieme a Lussemburgo e Malta. Un percorso che attende ancora l’ultimo importante scalino, quello dell’approvazione in sede parlamentare, che dovrebbe avvenire proprio a febbraio.

Un percorso lungo e non poco intricato, quello che sta portando uno dei più importanti paesi europei a cambiare il paradigma su quella che è stata la sostanza più demonizzata dagli anni ‘30 ad oggi. Dal suo insediamento il Ministro della Salute Karl Lauterbach ha lavorato per promuovere la legge per legalizzare la cannabis, inviando dapprima un gruppo di delegati del suo ministero in California, per un confronto con i policy maker e le aziende di cannabis. Successivamente a questo incontro c’è stata la redazione della prima bozza, nell’ottobre del 2022, che aveva un contenuto molto diverso rispetto a quello attuale.

Infatti si diceva che “i maggiorenni potranno acquistare e possedere fino a 20 grammi di cannabis e sarà possibile coltivare un massimo di due piante per uso personale; i negozi di cannabis dovranno essere forniti di licenza e sarà imposto un tetto del 15% di THC sui prodotti, sembra poi che si voglia diminuire il tetto di THC al 10% per chi ha tra i 18 e i 21 anni. Le forme di pubblicità per aziende e negozi saranno comunque vietate, e la tassazione varierà in base al contenuto di THC. All’interno della bozza viene segnalata anche la possibilità di vendere piccole dosi di cannabis nelle farmacie”.

Questa bozza è stata condivisa con l’Unione Europea e la conseguenza è stata un ridimensionamento dei piani per la legalizzazione, dovendo la Germania adeguarsi alle normative dell’Unione Europea, ed un piano di vendite basato sulla modalità di mercato americana non sarebbe stato conforme alle normative dell’Unione Europea. 

Un altro punto che è stato elemento di valutazione a livello giuridico sono state evidentemente le Convenzioni Internazionali, uno dei motivi addotti da Giuliano Amato quando ha respinto il Referendum Cannabis

Nell’agosto del 2023 il governo tedesco ha approvato il progetto di legge sulla legalizzazione della cannabis, dopo più di un anno di intenso lavoro da parte del Ministero della Salute.  La legge approvata dal governo tedesco, dopo le interlocuzioni con l’Unione Europea, ha previsto quindi la legalizzazione parziale della coltivazione di cannabis e del suo possesso/consumo, tramite l’istituzione di associazioni senza scopo di lucro che potranno operare nel paese.

I membri dei social club saranno limitati a 500: ogni membro potrà coltivare un massimo di tre piantine per il proprio consumo personale, sotto la supervisione di autorità pubbliche che controlleranno anche i social club. Le associazioni poi potranno coltivare e fornire ai loro associati il prodotto per un massimo di 25 grammi in un giorno, ed un ulteriore tetto massimo a 50 grammi su base mensile.

La legalizzazione era prevista per la fine del 2023, ma la coalizione del ‘governo semaforo’ ha frenato, a causa di alcuni dissidi interni arrivati in particolare nella SPD.  Oggi, questi dissidi sembrano superati, e tra poco ci sarà l’ultima e definitiva discussione che porterà alla regolamentazione della cannabis in Germania.

La Germania seguirà quindi Malta, che in questi giorni ha visto aprire il suo primo ‘cannabis social club’. L’isola del Mar Mediterraneo ha visto, su carta, la legalizzazione della cannabis nel 2021, solo quest’anno però è stato appunto aperto il primo ‘cannabis social club’, in cui si può coltivare cannabis senza scopo di lucro e cedere la sostanza ai soci. 

Ricordiamo poi che Malta è stata seguita dal Lussemburgo, che ha regolamentato la coltivazione e l’uso personale per gli adulti. Anche in questo caso, l’idea iniziale del Lussemburgo era quella di aprire ad un mercato regolamentato con i crismi della concorrenza, purtroppo questo non è stato permesso. 

Ora, aspettiamo il voto imminente della Germania!

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