Lo scorso Giovedì a Barcellona si è tenuta la riunione dei coordinatori nazionali antidroga dell’Unione Europea, nel quadro della reggenza spagnola della Presidenza del Consiglio dell’UE che ha visto in prima linea appunto il delegato spagnolo per il Piano nazionale sulla droga, dott. Joan Ramon Villalbí, che ha guidato la riunione. Gli Stati membri si preparano ad affrontare “nuovi rischi” con particolare “preoccupazione” per la produzione di nuove droghe sintetiche e l’uso di metanfetamine, che è aumentato considerevolmente in questi anni. Inoltre, come abbiamo visto nei mesi precedenti, anche la produzione di Cocaina è notevolmente aumentata secondo il ‘Global Cocaine Report’ di UNODC del 2023. Questi dati evidentemente devono far cambiare approccio, pensando maggiormente alla riduzione del danno rispetto alla repressione dell’offerta che abbiamo visto essere in questi anni non solo diversificata a livello di sostanza, ma in grado anche di mimetizzarsi e superare la repressione. Anche durante il periodo del Covid, dove c’è stato un affinamento rispetto all’utilizzo della tecnologia per continuare a vendere le sostanze stupefacenti.
“In questo incontro è stato affrontato il tema della riduzione del rischio e del danno, che comprende una visione globale della situazione nell’UE e negli Stati membri. L’argomento è stato scelto per la sua importanza nell’attuale strategia europea sulla droga, e anche in virtù del percorso della Spagna in questo campo, essendo il Pese iberico pioniere in alcune politiche di riduzione del danno”, ha riferito Villalbí.
Il delegato spagnolo prosegue dicendo: “Il controllo dell’offerta è importante, e richiede risposte da parte della polizia e della magistratura, ma devono essere presi in considerazione anche la prevenzione, il trattamento, la riduzione del danno e il reinserimento sociale. Entrambe le dimensioni sono importanti.
Se consideriamo che le dipendenze sono per definizione malattie croniche e recidivanti, la riduzione del danno è uno spazio necessario per le persone che consumano e non sono ancora disposte o capaci ad iniziare un trattamento, che probabilmente inizierà più tardi“.
La Riduzione del danno è uno dei quattro pilastri della politica europea sulle droghe, a cui si deve aggiungere la prevenzione, il trattamento e la lotta al narcotraffico. Certamente è necessario cambiare approccio a livello europeo, smuovendo le coscienze anche di quei Paesi come l’Italia che oggi subisce le politiche e i pensieri di un governo conservatore che predilige lo strumento della repressione in forme che sono da condannare. Pensiamo ad esempio alla pratica dei cani nelle scuole.