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HomeCannabis'Tusi': la nuova sostanza da 400 euro al grammo

‘Tusi’: la nuova sostanza da 400 euro al grammo

Sappiamo che le sostanze in questi anni sono cambiate, sia per composizione che per il prezzo: ormai ogni segmento della società sembra avere la sua sostanza preferita, e le organizzazioni criminali adattano il mercato alle richieste dei consumatori, molti dei quali risultano essere poco aggiornati sulle conseguenze delle sostanze, sui metodi per ridurre i danni, e per niente propensi a fare un ‘outing silente’ che possa portarci a dibattere sulla legalizzazione di tutte le sostanze stupefacenti. Un dibattito da fare non per credenze ideologiche, ma per un pensiero pragmatico che ha coscienza del fatto che l’assetto proibizionista derivato dalle tre convenzioni internazionali del 1961, 1972 e 1988 è miseramente fallito. E lo vediamo nella innumerevole quantità di nuove e vecchie sostanze che vengono trovate sul mercato, come la Tusi, sequestrata in questi giorni a Torino e trovata già all’inizio di quest’anno a Roma.

Questa sostanza è stata sintetizzata per la prima volta nel 1974 da Alexander Shulgin, il chimico americano morto ad 88 anni e  famoso per essere il ‘padrino’ dell’ecstasy ed anche per aver provato più di 200 sostanze su di sé. Il nome ‘Tusi’ fa riferimento alla molecola principe di questa sostanza, la 2C-B, una sostanza psicoattiva appartenente alla famiglia delle feniletilammine 2C che provocano principalmente effetti psichedelici o entactogeni. La Tusi al momento in circolazione però contiene minime quantità di questa sostanza, mentre è soggetta a numerosi tipi di taglio, tra cui anche il pericolosissimo Fentanyl. Ovviamente poco importa ai consumatori, attratti dal colore rosa Barbie della sostanza, attrattivo soprattutto negli ambienti del clubbing, avendo effetti euforizzanti ed allucinogeni: proprio per la carenza di conoscenza rispetto alle sostanze, sarebbe bene investire sulla riduzione del danno fuori dai luoghi del divertimento.

La polizia ed anche alcuni giornali continuano a chiamare questa sostanza ‘cocaina rosa’, ma in realtà non c’è alcuna molecola di Coca nella Tusi, che contiene principalmente ketamina ed ecstasy: d’altronde Shulgin inventò l’ecstasy e non la cocaina. Speriamo che i consumatori non incappino in questo errore, ovvero quello di assimilare una sostanza ad un’altra: gli effetti potrebbero essere diversi per non dire spiacevoli.

Oggi questa sostanza torna alla ribalta soprattutto nei ricchi salotti, visto l’elevato prezzo, ma potrebbe come spesso accade diventare sostanza più ‘popolare’ a seguito dei tagli chimici che fanno aumentare di volume le dosi. Questa pratica è diffusa nei circuiti mafiosi per guadagnare più denaro da segmenti differenti della popolazione. Non è un caso che nei primi anni del 2000 si sia tornati a parlare della Tusi, e che questa sia la quinta sostanza più diffusa in Colombia che ancora oggi è il Paese che rifornisce Stati Uniti ed Europa di cocaina ed altre sostanze.

Un’informazione laica e scientifica sulle sostanze è quello che serve oggi: partiamo quindi dal non chiamare la ‘Tusi’ cocaina rosa, frase lontana dalla realtà.

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