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La Germania apre le porte alla cannabis: un nuovo orizzonte per il turismo?

Con la recente legalizzazione della cannabis a scopo ricreativo, la Germania segna un punto di svolta nella propria politica sui stupefacenti, allineandosi a una crescente tendenza europea verso una maggiore liberalizzazione. Questa mossa, audace per uno dei paesi più grandi e influenti dell’Unione Europea, apre una serie di interrogativi e possibilità, in particolare riguardo al cosiddetto “turismo dell’erba”.

Un cambiamento radicale

A partire da questa settimana, i cittadini tedeschi e i residenti maggiorenni godono della libertà di trasportare fino a 25 grammi di cannabis e coltivare massimo tre piante per uso personale. Queste normative pongono la Germania in prima linea nella lista dei paesi europei con le politiche più aperte sulla cannabis, accanto a Malta e Lussemburgo.

Tuttavia, a differenza di quanto accade nei Paesi Bassi, famosi per la loro lunga tradizione di tolleranza verso le droghe leggere ma recentemente più restrittivi, l’approccio tedesco cerca di bilanciare liberalizzazione e regolamentazione, specialmente per evitare l’ascesa del turismo cannabico e limitare l’accesso ai soli residenti attraverso i “cannabis club”.

Cannabis club e preoccupazioni

I “cannabis club” diventeranno l’unico canale legale per l’acquisto di marijuana, con un tetto massimo di 500 membri per club e 50 grammi di cannabis mensili per persona. Resta incerta la possibilità di adesione per i turisti stranieri, un punto che potrebbe definire il futuro del turismo della cannabis in Germania.

Questa strategia di regolamentazione mira a combattere il mercato nero, ma ha sollevato preoccupazioni tra i gruppi sanitari per il potenziale aumento del consumo tra i giovani e tra le forze dell’ordine per le difficoltà di applicazione della legge.

L’Europa osserva

Con Malta che vanta le leggi più permissive sull’uso ricreativo della cannabis e i Paesi Bassi e la Spagna che offrono modelli alternativi di tolleranza, l’Europa si trova a un bivio. La decisione tedesca potrebbe spingere altri paesi, come il Belgio, a considerare passi simili verso la legalizzazione, segnando un’evoluzione significativa nella gestione della cannabis a livello continentale. La legalizzazione della cannabis in Germania rappresenta non solo un cambiamento nelle politiche nazionali sulle droghe leggere ma anche un potenziale catalizzatore per il turismo e l’economia. Tuttavia, l’approccio cauto della Germania, focalizzato sulla regolamentazione e sulla prevenzione dell’accesso dei minori e dei turisti, indica un esperimento sociale equilibrato che altri paesi europei osserveranno attentamente. Resta da vedere se il “turismo dell’erba” troverà terreno fertile in Germania o se le restrizioni manterranno l’esperienza cannabis strettamente entro i confini nazionali.

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