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Il caso Colorado e i benefici portati dalla cannabis legale

Dieci anni dopo la depenalizzazione del commercio e dell’uso di cannabis negli Stati Uniti, le ricadute economiche e sociali di tale decisione continuano a far discutere. In un’indagine approfondita di Manuela Cavalieri e Donatella Mulvoni per L’Espresso, emerge un quadro positivo: l’erario statunitense ha visto un notevole incremento di entrate e la criminalità legata al mercato nero della cannabis è in calo. Questo tema potrebbe ora rivestire un ruolo cruciale nelle prossime elezioni.

Il caso del Colorado, uno dei primi stati a legalizzare l’uso ricreativo della marijuana, è emblematico: da solo ha generato oltre 15 miliardi di dollari, contribuendo con 2,6 miliardi in tasse a finanziamenti cruciali per l’istruzione pubblica, i trasporti e la prevenzione. Tuttavia, a livello federale, la cannabis rimane illegale, creando una serie di complicazioni per le aziende del settore, come l’accesso ai servizi bancari nazionali.

Il presidente Joe Biden ha incluso la questione della legalizzazione della cannabis nel suo discorso annuale sullo Stato dell’Unione, segnando un momento storico nella lotta per la riforma della legislazione sulla cannabis. Tuttavia, nonostante queste aperture, molte associazioni di categoria e attivisti chiedono azioni più decisive.

Mentre il dibattito prosegue, la legalizzazione della cannabis ha dimostrato effetti positivi non solo sull’economia, ma anche sulla società. Denver, per esempio, non ha registrato un aumento della criminalità o delle dipendenze. Al contrario, studi indicano una diminuzione nell’uso di droghe tra i giovani, grazie a campagne di sensibilizzazione efficaci.

Le aziende che operano legalmente nel settore, come Seed&Smith in Colorado, affrontano però sfide significative, in particolare la gestione di ingenti somme di denaro contante a causa dell’impossibilità di accedere ai servizi bancari tradizionali. Questa situazione sottolinea l’urgenza di una riforma federale complessiva.

Il supporto pubblico alla legalizzazione della cannabis è in aumento, con sondaggi che mostrano il 70% degli americani favorevoli. Questa tendenza bipartisan e l’appoggio significativo da parte dei giovani e delle comunità afroamericane potrebbero influenzare le strategie elettorali, specialmente in un contesto di competizione serrata con figure come Donald Trump.

Nonostante alcuni passi avanti sotto l’amministrazione Biden, come la grazia concessa a migliaia di condannati per reati federali di droga non violenti, gli attivisti chiedono azioni più coraggiose per mettere fine alla criminalizzazione della cannabis a livello federale.

Una proposta di decriminalizzazione è stata approvata alla Camera nel 2022 ma è attualmente bloccata al Senato. Questo stallo legislativo solleva interrogativi sulla possibilità di compiere progressi concreti prima delle elezioni, nonostante l’apparente supporto bipartisan per misure che facilitino l’accesso delle imprese di cannabis ai servizi finanziari.

In conclusione, la “rivoluzione verde” degli Stati Uniti, partita da pionieri come il Colorado, ha dimostrato benefici tangibili. Tuttavia, per consolidare questi progressi e combattere efficacemente il mercato nero, è necessaria una riforma federale che regolamenti compiutamente l’industria della cannabis. La strada da percorrere è ancora lunga, ma l’esperienza decennale offre preziose lezioni per il futuro.

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