Le autorità marocchine hanno ufficializzato il simbolo che sarà utilizzato per identificare i prodotti legali derivati dalla lavorazione della cannabis “made in Morocco”. Secondo il decreto congiunto dei ministri dell’Interno, del Commercio e dell’Industria, datato 4 marzo e pubblicato nella Gazzetta ufficiale del primo aprile 2024, il simbolo include la classica foglia di marijuana a sette punte inserita all’interno di una figura geometrica dai bordi rossi, con sotto la scritta “Cannabis” in verde. Il testo normativo stabilisce inoltre che il simbolo deve essere contenuto all’interno di un quadrato di almeno 9 millimetri, ma può essere ridotto fino a un minimo di 6 mm per gli imballaggi di dimensioni ridotte. Il primo raccolto di cannabis legale avvenuto nel 2023, sotto l’egida dell’Agenzia nazionale per la regolamentazione delle attività legate alla cannabis (Anrac), ha raggiunto un totale di 294 tonnellate, con una produzione media compresa tra 10 e 27 quintali per ettaro.
L’Anrac, istituita secondo le disposizioni della legge numero 13-21, e’ responsabile dell’attuazione della strategia statale nel campo della coltivazione, produzione, fabbricazione, trasformazione, commercializzazione ed esportazione di questa pianta. La produzione del 2023 e’ il risultato di un ecosistema controllato che coinvolge coltivatori, cooperative e trasformatori, tutti operanti sotto la supervisione e le direttive dell’Anrac.
In generale, l’aratura per i semi importati inizia ad aprile e i raccolti di cannabis vengono effettuati nell’agosto dello stesso anno, mentre per la pianta locale denominata “Beldia”, originaria della regione, la semina inizia a febbraio, con i raccolti effettuati nel luglio dello stesso anno. Nota per la sua unicita’ e le virtu’ terapeutiche dei suoi derivati, la coltivazione e’ stata autorizzata per l’uso industriale nel settore cosmetico o farmacologico.