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La filiera della Canapa Italiana e l’intervento della Commissione Europea: sotto accusa il ddl Sicurezza

La filiera della canapa italiana ha ricevuto una notizia importante dalla Commissione Europea: la denuncia contro l’emendamento 13.6 del Disegno di Legge Sicurezza (DDL Sicurezza) è stata formalmente presa in esame. Questo emendamento, che propone restrizioni sulla coltivazione e sul commercio delle infiorescenze di canapa e dei prodotti derivati, è stato criticato perché potrebbe violare il diritto dell’Unione Europea in materia di libera concorrenza e circolazione delle merci.

 

L’azione della Commissione Europea

La Direzione Generale dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale della Commissione Europea ha avviato l’esame della denuncia registrata con il numero CPLT(2024)01387. Questo esame comprende una valutazione dettagliata dei fatti per determinare se esista una violazione delle normative europee. Se la Commissione riscontrerà tali violazioni, potrebbe intraprendere una procedura di infrazione contro l’Italia. L’emendamento 13.6 al DDL Sicurezza, in fase di discussione, potrebbe imporre restrizioni che violano il mercato unico europeo, limitando la libera circolazione delle merci senza aver consultato il sistema di informazione sulle regolamentazioni tecniche (TRIS). CSI, l’organizzazione che ha presentato la denuncia, ha evidenziato l’importanza di un processo regolatorio inclusivo e basato su evidenze scientifiche. Mattia Cusani, presidente di CSI, ha dichiarato: “La nostra denuncia non è solo una questione di voler aver ragione, ma di garantire che la regolamentazione avvenga in modo serio e inclusivo.”

Le Prossime Fasi

Se la Commissione confermerà la violazione, potrebbe emettere una “lettera di costituzione in mora” all’Italia, richiedendo una risposta entro un termine stabilito. In assenza di risposte soddisfacenti, la Commissione potrebbe emettere un “parere motivato” e, se necessario, ricorrere alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Sebbene questo processo possa richiedere anni, è cruciale per garantire la conformità delle normative nazionali con il diritto comunitario. CSI è determinata a sostenere una regolamentazione che protegga l’occupazione, l’agricoltura e le opportunità economiche in Italia. Cusani ha ribadito l’importanza di una discussione basata su fatti e non su pregiudizi ideologici: “La nostra battaglia è per la tutela dei 15 mila lavoratori della filiera della canapa,” ha affermato. L’obiettivo è raggiungere una regolamentazione che bilanci la salute pubblica con lo sviluppo economico del settore.

 

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