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Cannapa® il marchio italiano che rilancia la Cannabis sativa

Chi c’è dietro CANNAPA®?

Siamo Federico e Mila, abbiamo trent’anni e adoriamo la vita di campagna. Siamo entrambi cresciuti a Roma e successivamente trasferiti a Fano, sulla costa est della penisola, in un territorio straordinario affacciato sul Mare Adriatico.

Qui lavoriamo gestendo la Società Cooperativa Agricola MarcheSana, azienda agricola che da sempre si identifica con la produzione di Agricoltura Biologica. Il nostro progetto CANNAPA® parte dalla necessità di rendere innovativo, più attrattivo e più redditizio il lavoro agricolo che secondo noi, deve fondere insieme alla tutela e alla valorizzazione del territorio,  una visione progettuale altamente creativa e all’avanguardia.

Dal 2016  abbiamo deciso di dare un impulso innovatore all’Azienda, investendo tempo e risorse per iniziare  la coltivazione di Canapa Industriale, per produrre infiorescenze, aggiungendo questa coltura ai nostri abituali prodotti, soffrendo alcune  delusioni, ma ottenendo soprattutto moltissime soddisfazioni.

Mai prima d’ora l’interesse per la ruralità e per l’agricoltura è stato così alto,  ed è proprio a questo nuovo modo imprenditoriale e manageriale di interpretare e vivere l’agricoltura che dobbiamo guardare per creare sviluppo e lavoro .

Le grandi possibilità che la coltivazione della cannabis  offre sono evidentissime, è sufficiente volgere lo sguardo verso occidente: Spagna, Canada, Stati Uniti per rendersi conto che   questa coltura ha un enorme potenziale.

Da decenni in Italia si parla della possibile legalizzazione della cannabis ad uso ludico,  nel frattempo si moltiplicano ricerche, anche a livello Universitario, per l’uso medico a  sostegno della terapia del dolore e per la cura di gravissime patologie neurodegenerative e non solo….

Come è iniziato il progetto

Lavorando in agricoltura è stato facile imbattersi nel tema della canapa industriale, infatti, argomento sempre più presente negli incontri di categoria promossi dalle varie associazioni o da gruppi di interesse agricolo.

Data la nostra curiosità per la Cannabis abbiamo partecipato a molti convegni dove si elogiavano le  ineguagliabili proprietà antiossidanti dell’olio di semi (ricco di omega 3 e omega 6), della farina, anch’essa ricca di notevoli qualità organolettiche  e anche delle molteplici applicazioni nel campo della bioedilizia e sostenibilità ambientale.

Le varie associazioni poi, promuovono un interessante business plan sulla coltivazione suggerendo sperimentazioni in piccoli appezzamenti.

Quello che però ci lasciava perplessi era il fatto che dell’infiorescenza, ovvero il settore che ha generato il business di alcune delle banche semenziere estere (10 € a seme!) come Dinafem, Dutch Passion e compagnia bella, non ne parlava nessuno. Come se un velo di inconsapevolezza e/o  di imbarazzo non tenesse conto che quella è la parte che genera oggi il valore più grande in termini di ricavi.

Incuriositi da questa incertezza nel promuovere il dibattito sull’infiorescenza, abbiamo approfondito la ricerca e trovato il  famosissimo vuoto normativo che, all’interno della legge per la coltivazione della cannabis (2 dicembre 2016 n 242), ometteva la classificazione del fiore come prodotto commerciabile, in qualsivoglia settore. Secondo la legge italiana la pianta di cannabis sativa esiste dalla radice al fiore, ma solo se questo è pieno di semi.

La filiera della canapa tessile, edile o alimentare è ancora poco sviluppata perché non incentivata economicamente. I pochi impianti di trasformazione che esistono non sono affatto convenienti per molte regioni italiane, rendendo il pubblicizzato business plan altamente fuorviante. Moltissimi agricoltori infatti, inclusi noi, hanno provato, speranzosi,  ad avvicinarsi a questa coltura sempre senza successo, rimettendoci tempo e denaro.

Quello che però gli agricoltori tutti  e gli italiani in particolare sono molto bravi a fare, è ricercare sempre un modo per andare avanti,  trovando risposte ai problemi e trasformando le difficoltà in vere e proprie risorse. La presenza di infiorescenze piene di semi,  sono state confezionate in buste di plastica trasparente ed esposte in piccole fiere ed eventi legati al mondo agricolo, con lo scopo  di recuperare qualche soldo speso per semi, lavorazioni, nafta, manodopera e tutto quello che serve per portare a termine una produzione agricola.

Questa presenza di fiori di canapa in bustine e le altre notizie sul CBD, uno dei cannabinoidi tra i più studiati all’estero negli ultimi anni, ci ha fatto riflettere sulla possibilità di poter coltivare fiori di cannabis sativa certificata UE, con tecniche simili a quelle utilizzate per la coltivazione della cannabis ad uso medico e ludico, senza semi.

Nel 2016 abbiamo commercializzato alcune tisane di cannabis di una varietà monoica francese, la “futura 75”, vagliata dai semi e privata di rametti. E’ stato un momento molto delicato, dove anche solo la dicitura dell’etichetta doveva essere frutto di studio e grande attenzione. Siamo andati avanti con il costante timore di incorrere in problemi legali dovuti ad una completa assenza di normativa in merito alla produzione e la commercializzazione del fiore di cannabis sativa.

Grazie al sostegno di alcuni Grow-shop, che da anni sono i protagonisti dell’informazione e della diffusione della cultura della cannabis nelle varie città italiane, siamo riusciti ad arrivare al consumatore ed abbiamo subito notato  un enorme interesse verso queste bustine sigillate. Moltissimi clienti inusuali si sono avvicinati a questi negozi incuriositi dalla novità e dalla possibilità di sperimentare vari utilizzi.

Gli haters della cannabis light

Una parentesi che vogliamo aprire riguarda uno dei grandi dibattiti  sulla “cannabis light”. Tantissimi amatori, estimatori della cannabis ludica continuano ad inveire contro “ la cannabis light” accusando quest’ultima di rubare la scena all’antiproibizionismo e definendo “paglia” il prodotto derivato dalla cannabis industriale. Volevamo rassicurare tutti che riteniamo importanti e totalmente distinte entrambe le categorie, sottolineando che un prodotto con alto contenuto di THC non è la stessa cosa di uno povero di questo principio attivo psicotropo. Lo dimostra il fatto che molti dei farmaci a base di cannabis ad uso pediatrico o per soggetti sensibili ai principi attivi psicotropi, derivino proprio da varietà povere di THC. Se è vero che le molecole di cannabinoidi possono essere separate ed utilizzate singolarmente è ancor più vero e scientificamente dimostrato che il fitocomplesso utilizzato integralmente, ha una rilevante maggiore efficacia.

Un ulteriore buon motivo per apprezzare la “cannabis light” è stato quello di aver, in alcuni casi, sopperito alla mancanza nel nostro Paese di cannabis ad uso medico. Infatti, tanti utilizzano questo prodotto per alleviare i disturbi del sonno o come miorilassante,  grazie alle proprietà dei cannabinoidi non psicoattivi (come il CBD), dei terpeni e dei flavonoidi di cui la “cannabis light” è ricca. Altri la utilizzano semplicemente come succedaneo del tabacco, per smettere o diminuirne il consumo. Oppure semplicemente ritenendolo una valida alternativa alla cannabis ad alto contenuto di THC.

Chi ama fumare spesso lamenta il fatto che sia con l’autoproduzione che nel mercato nero, si trovino solamente erbe troppo forti, la cannabis industriale invece ha risolto anche questo tipo di “problematiche”.

Tanti estimatori e consumatori di lunga data di cannabis con alto THC, con cui abbiamo avuto il piacere di relazionarci, hanno provato il nostro prodotto e dall’idea che fosse “paglia” sono passati ad una considerazione del tutto rivoluzionata della cannabis industriale UE. Ci hanno fatto molti complimenti per essere riusciti ad ottenere un prodotto di altissima qualità, sia in termini di aromi sia negli effetti benefici che il nostro prodotto apporta alle loro giornate.  

Nonostante i limiti legislativi, le restrizioni sulla ricerca dei fenotipi, la riproduzione agamica e altro ancora, possiamo dire di essere tra i primi ad aver prodotto e selezionato infiorescenze outdoor, esclusivamente da varietà industriali certificate UE italiane, da agricoltura biologica certificata, seminata in campo, essiccata a temperatura e umidità controllata per sessanta giorni e defogliata a mano. Abbiamo prodotto, selezionato, trasformato, confezionato e commercializzato con le sole nostre forze, partendo da zero. Con l’aiuto dei nostri familiari e di alcuni amici siamo riusciti a creare un marchio e gettare le basi del nostro futuro.

Dove vogliamo arrivare

Siamo partiti dalla terra e alla terra vogliamo far tornare risorse e attenzione restituendo il giusto valore al settore agricolo. Ci stiamo muovendo verso le estrazioni di principi attivi,  abbiamo creato una filiera di produzione sostenibile estesa in tutta Italia, collaboriamo con una grossa cooperativa veneta ed un importante vivaio laziale proprio per la produzione di cannabis da fiore e da estrazione, con la speranza che la produzione made in Italy sia valorizzata, incentivata maggiormente e sempre più specializzata.

Tutte le piante hanno importanti principi attivi e dobbiamo valorizzarli, ci impegniamo nella produzione di estratti utilizzabili nella naturopatia seguendo tecniche di coltivazione che permettano lo sviluppo delle piante assecondando il naturale sviluppo.

CANNAPA®  e i suoi partner si impegnano ad utilizzare solamente prodotti organici selezionati attentamente, sia per lo sviluppo delle produzioni che per il controllo dei parassiti.

Siamo molto attenti al ciclo naturale e studiamo con molta cura le novità, come l’utilizzo di micorrize e compostati naturali per arricchire ma anche rivitalizzare i terreni stanchi.

Durante gli anni di università abbiamo progettato parchi agricoli,  nel percorso formativo e professionale abbiamo sperimentato in campo pratiche che tenessero conto dei principi della permacultura e dell’agricoltura naturale che oggi adottiamo nei nostri terreni ed in quelli dei nostri partner.

Il core business del nostro progetto è l’infiorescenza di alta qualità, a partire da questa fase iniziale, quello a cui puntiamo è la produzione di estratti fitocomplessi di vegetali ed un laboratorio di analisi per poter valorizzare il più possibile le produzioni ed i risultati ottenuti.

Nel nostro team abbiamo dei validi aiuti di professionisti nel settore dell’agronomia, della biologia,  del marketing , della ricerca scientifica, di distributori capaci e negozi professionali che sostengono e condividono con noi i principi del lavoro e della produzione, che per fortuna aumentano di giorno in giorno.

Molti dei nostri studi sono rivolti alla selezione di piante con caratteristiche fenologiche interessanti, siamo pienamente coscienti che da queste varietà si possono tirare fuori piante più stabili e con caratteri commercialmente appetibili e di migliore qualità organolettica.

Il nostro obiettivo è quello di competere con realtà internazionali nella ricerca e nella produzione di alta qualità.

Il nostro territorio e le normative che regolano l’agricoltura biologica sono tra le più restrittive e non è facile trovare prodotti di importazione che non siano stati “bombardati” per produrre qualche grammo in più e migliorarne l’estetica, a discapito della qualità e del gusto. Come sappiamo bene però, non è l’apparenza che conta, e seppure l’occhio vuole la sua parte, l’organismo non mangia dagli occhi e un prodotto sano non è per forza bello.

Molti dei consumatori italiani vengono abbagliati da cannabis di importazione extra EU.

Queste coltivazioni sono formate principalmente da ibridi di cannabis indica con Cannabis sativa a basso contenuto di thc ed il loro limite di contenuto di THC è dell’1%. Molto spesso quando la produzione sfora in principio attivo psicotropo, le piante vengono esposte ai raggi UVA che degradano i cannabinoidi e distruggono i terpeni, che vengono aggiunti a posteriori, ottenendo un prodotto simile alla carta di giornale profumata, che nulla ha a che vedere con il prodotto originario.

Abbasso le polemiche difendiamo il vero made in italy

Siamo consapevoli della qualità dei nostri prodotti e anche che il mercato è in forte espansione. Abbiamo la possibilità di sviluppare e rendere più redditizio il settore agricolo, consentendo così maggiori investimenti in tecnologia, ricerca e manodopera. Dobbiamo far crescere il nostro territorio e dar vita ad una nuova economia, che esprima una nuova consapevolezza a sostegno dell’uomo e dell’ambiente,  lavorando per proteggerlo. Solamente così possiamo pensare di competere con Paesi che non hanno regole né tutele per il territorio e la forza lavoro, distruggendo la sana concorrenza.

Abbiamo migliaia di brevetti fermi negli archivi e potenziali tecnologie che permettono una sostenibilità ambientale,  progettisti che non vedono l’ora di valorizzare e di avere sostegno per realizzare le loro idee. Visioni di un nuovo mondo.

Noi siamo pronti e vogliamo fare qualcosa, anzi lo facciamo tutti i giorni e vogliamo dare speranza ad un Paese dove le persone non si identificano più nella classe dirigente, lontana anni luce dalla realtà, e dall’azione che questa dovrebbe svolgere per creare nuove e migliori possibilità di sviluppo.

Non  solo crescita del PIL ma crescita culturale e sociale, colturale e tecnologica, amore e passione per il proprio territorio che se privo di “guardiani” pronti e ben addestrati, verrà inevitabilmente sconfitto dall’inquinamento e dalle speculazioni.

Rimbocchiamoci le maniche, mettetevi in contatto con noi e sperimentate gli usi della cannabis light e speriamo a breve, della cannabis in tutte le sue potenzialità, libera da monopoli ed interessi privati a sostengo del territorio e della salute.

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