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Ora è ufficiale: il bonus per acquistare le biciclette è realtà

Sembrava fossero stati tolti, poi la conferma: nel decreto Rilancio il bonus di 500 euro per l’acquisto di biciclette c’è.

Come funzionerà?

Si legge nel decreto che “ai residenti maggiorenni nei capoluoghi di Regione, nelle Città metropolitane, nei capoluoghi di Provincia ovvero nei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti, è riconosciuto un ”buono mobilità”, pari al 60 per cento della spesa sostenuta e, comunque, in misura non superiore a euro 500, a partire dal 4 maggio 2020 e fino al 31 dicembre 2020, per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, nonché di veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica”.

Questo vuol dire che se voglio acquistare una bici elettrica che costa 1.500€, il buono erogato sarà di 500€ e la cifra a mio carico sarà di 1.000€. Se scelgo invece un monopattino elettrico da 300€, il buono erogato sarà di 180€ e la cifra a mio carico sarà di 120€.

Il bonus mobilità, ha detto il sottosegretario alle Infrastrutture, Roberto Traversi “sarà un acceleratore importante di un processo già in atto che sta rivoluzionando il nostro modo di vivere le città, i trasporti, l’ambiente per uno sviluppo meno impattante. Incentivare l’acquisto delle biciclette comporterà un sempre maggiore utilizzo del mezzo in alternativa ad altri, come ad esempio auto e bus, consentendo forme di distanziamento sociale utili alla prevenzione o al contenimento di forme virali come questa del coronavirus, con la relativa diminuzione anche dell’inquinamento atmosferico”.

Una volta acquistata la bici bisogna pedalare in sicurezza.

Per questo le città si dovranno attrezzare con modifiche al codice della strada e corsie preferenziali. In particolare si chiede alle città di adeguarsi con la cosiddetta casa avanzata, una linea d’arresto dedicata a bici, eBike e monopattini elettrici che viene posizionata 3 metri più avanti rispetto a quella semaforica per auto e moto. Valida solamente per le strade con limite non superiore a 50 km/h, l’area è accessibile attraverso una corsia di lunghezza pari ad almeno 5 metri, riservata alle biciclette (e ai mezzi in oggetto dell’articolo 205) e posta sul lato destro in prossimità dell’intersezione. Poi l’incentivo di corsie ciclabile (la bike lane), uno spazio nella parte destra della corsia di marcia (o di quella più destra se ci sono diverse corsie) dedicata a bici, eBike e monopattini elettrici. Va notato che auto e moto potranno valicare la linea di demarcazione: non si tratta di una pista ciclabile e, in caso di necessità, i mezzi a motore potrebbero intersecare il loro tragitto con quelli della “mobilità dolce” in quanto è specificato l’uso promiscuo.Il decreto prevede l’obbligatorietà di un piano spostamenti casa-lavoro da parte delle aziende che dovranno nominare un mobility manager. L’obbligo è rivolto alle aziende con unità locali da più di 100 dipendenti ubicate nelle città delle categorie a cui è rivolto il bonus mobilità

E’ stato redatto dai tecnici del Mit un documento contenente le “Linee guida sperimentali per lo sviluppo della mobilità ciclabile”, proprio in previsione delle modifiche decise dal governo per lo sviluppo della mobilità sostenibile. Documento, però, duramente contestato in una lettera, inviata oggi al Mit, all’Anci e ai sindaci delle città capoluogo, delle Ong cicloambientaliste, che hanno valutato le interpretazioni tecniche come “un sostanziale svuotamento, inaccettabile” delle misure già iniziate in diverse città italiane, a partire da Roma, Milano e Torino.

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