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Legalizzazione, in attesa che l’Italia si svegli ecco cosa accade nel mondo

Cari cannabici, con questo termometro rovente di fine estate faremo il giro del mondo in 4*20 righe, vedendo come la cannabis è in tutte le latitudini del globo terrestre, ma il suo destino di pianta libera è maledetto e diventa imprevedibile come un cane che si morde la coda.

Il resto del mondo si muove rapidamente verso dicembre 2020, quando si rivaluterà la presenza della cannabis nella Convenzione Unica sugli Stupefacenti delle Nazioni Unite, che la relega nelle tabelle delle sostanze droganti per gli stati sottoscriventi, 183 paesi.

Alcuni lo hanno violato ed altri si accingono a farlo, ad esempio: il Sud Africa si è preparato alla legalizzazione totale sulla scia di Uruguay (2013) e Canada (2018) approvando un disegno di legge che “regola l’uso e il possesso di cannabis e la coltivazione di piante di cannabis da parte di un maggiorenne per uso personale.Fornisce il limite della quantità di cannabis che può essere posseduta e vieta il fumo di cannabis nei luoghi pubblici”.

Qualche giorno fa, a Tel Aviv un gruppo di attivisti, Il Drone Verde, ha fatto piovere letteralmente dal cielo sacchetti di cannabis, 2 gr a bustina di fiori puliti a scopo terapeutico per promuoverne l’uso. Dentro un bigliettino “Love Free” con un cuoricino verde accompagnava il regalo. L’iniziativa ha portato all’arresto di tre persone e la gioia dei passanti sorpresi dalla manna inaspettata.

Va ricordato che nel 2017 il governo del Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha solamente allentato le sanzioni per i consumatori innalzando la tolleranza del possesso a 15gr, mentre l’uso medicinale della pianta è regolamentato e consentito.

A inizio 2020, l’azienda dell’ex primo ministro israeliano Ehud Barak, InterCure, ha firmato un’accordo con l’azienda canadese Tilray per l’import-export di cannabis medica. Nello stesso periodo è arrivato il tweet di Netanyahu che proponeva una commissione per una legalizzazione sul modello canadese.

Il Canada fa scuola e in questi giorni, è arrivata la grande notizia della vittoria del mercato legale +74% su quello illegale. Testimonia come la perseveranza della regolamentazione e della collaborazione tra poteri istituzionali e cittadini promuova la vittoria del bene sul male. O almeno questa è la speranza… che qui sembra non possiamo avere.

Come se stessimo coltivando su terreni inariditi da storie di corruzione, di incompetenza e di opportunismo, una storia che passa per mentalità retrograde e inquinate da politiche castrate e scarnite.

Sappiamo dai libri di botanica che la cannabis è infestante, ci sono regioni del mondo come il Pakistan dove cresce come erbaccia ai bordi delle strade.

In questo paese, il primo settembre è stata approvata la prima licenza per la produzione di cannabis CBD per oli estratti. Il mercato redditizio potrebbe fornire al Pakistan 1 miliardi di dollari in 3 anni, inizialmente gestito dal governo aprirà le sue porte ad aziende e privati. Molti sono i cittadini che prediligono cure naturali, per ora la canapa è stata una risorsa nel recupero dei campi di cotone e dalla popolazione è ben vista anche per l’uso comune di hashish. La pianta è arrivata in quelle regioni prima dell’Islam e nel testo sacro indù Atharva Veda se ne descrivono gli usi medici e nei rituali sacri.

La storia della nostra penisola è legata alla canapa che crescerebbe rigogliosa se non fosse per la classe politica. Difatti solo in Italia e in Messico sono state emesse sentenze a favore di cittadini per la coltivazione a uso personale a scopo medico e ricreativo, senza che ne conseguissero azioni da parte del potere legislativo.

Il populismo e il giornalismo si intersecano tra riviste online, tweet e blog di rappresentanti politici che suggeriscono la legalizzazione dell’uso ricreativo in Italia con annessa autoproduzione domestica come soluzione alla crisi economica, chi più e chi meno. Negli ultimi mesi abbiamo osservato i nostri parlamentari promuovere lettere e emendamenti, finché in questi giorni l’On. Ciampolillo ha tentato di far calendarizzare la proposta di legge del M5S – d.l. Mantero, ovviamente bocciato. Da qui nasce la risposta dell’On Sodano che spiega come sia stato un bluff quello di Ciampolillo, in quanto non sarebbe stato approvato un nuovo decreto in un’agenda satura per l’aula.

A parte la speranza da riporre nell’onestà altrui, agli attivisti non rimane molto più che riportare un’unica voce innanzi le istituzioni attraverso scelte comuni e portavoce onesti. Per ora è stato istituito un tavolo tecnico dal Ministero delle Politiche Agricole, ma non basta perché sappiamo che la materia implica almeno 5 ministeri.

Tuttavia, il dialogo è aperto e in questo scambio di idee spesso ricorre “a ricerca in campo medico scientifico”: siamo tra i migliori ricercatori al mondo, i nostri laureandi espatriano.

Eppure la ricerca è finanziata per lo più dall’Istituto nazionale statunitense per l’abuso di droghe, per dimostrare l’uso improprio della cannabis e i suoi effetti. Per la precisione per un miliardo di dollari su 1,5 miliardi totali risultato da un’analisi dei finanziamenti per la ricerca sulla cannabis negli Stati Uniti, in Canada e nel Regno Unito tra il 2000 e il 2018.

Nel frattempo la Commissione Europea suppone che il CBD sia assimilabile alla definizione di “cannabinoide psicoattivo”, quindi rientrerebbe nella Convenzione Unica (vedi intro) e mette un fermo al progresso industriale, andando in contrasto con tutto quello detto fin ora, dall’OMS che dichiara il CBD sicuro e benefico ai tentativi di legalizzazione dei singoli paesi, bloccando la raccolta della UK Food Standards Agency di maggiori informazioni sui prodotti CBD e sul loro contenuto da parte di aziende produttrici, con scadenza fissata al 31.03.2021.

Stiamo coltivando nelle terre dei pochi di buono, terre dei fuochi e delle religioni. Il vaso sul nostro balcone è il luogo che dovremmo proteggere e rivendicare come tale.

Mettiamo la cannabis nella scomoda posizione del tavolo degli imputati e gli chiediamo di scegliere dove schierarsi, chi è veramente? Quale delle sue personalità è giusta?

Ma la cannabis è una e conserva la sua straordinaria molteplice natura: ricreativa, terapeutica o medica indipendentemente dallo spettro.

La cannabis non può andare contro-natura in quanto è una pianta e l’uomo dovrebbe arrendersi allo spirito benefico che la anima rendendola libera di crescere… Almeno ad uso personale in ogni latitudine del globo terrestre. Infestante è il suo spirito.

E’ un cane che si morde la coda e fa il giro del mondo, è un braccio di ferro senza fine tra poteri forti e marionette dalle tasche senza fondo.

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