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Canapa industriale come bioplastica? La Green Valley ciociara

La canapa industriale, non contenente THC, ha un’importante proprietà: la fitodepurazione, ovvero l’assorbimento e degradazione dei materiali inquinanti dai terreni. Inoltre, da essa si può derivare la bioplastica e la biomassa. In diversi comuni della Ciociaria è pronta a nascere così la nuova Green Valley italiana.

La svolta di Roccasecca

In tutta l’Italia, in particolare nella zona meridionale del Lazio, molti terreni sono dismessi e inutilizzabili perché hanno ospitato industrie. Esse hanno rilasciato materiali inquinanti nel terreno che non verranno assorbiti prima di decine o centinaia di anni. La soluzione a questo problema potrebbe essere la canapa industriale, in grado di assorbire e degradare i materiali inquinanti e i metalli pesanti.

L’idea è nata dal sindaco di Roccasecca, Giuseppe Sacco, che ha in mente una vera e propria Green Valley ciociara che diverrebbe un polo di economia circolare. È già stato affiancato e supportato dal Cosilam (Consorzio per lo sviluppo industriale del Lazio Meridionale) e dall’Università di Cassino e del Lazio Meridionale.

Visti gli interessanti sviluppi per il futuro, sia in termini di ecosostenibilità che di occupazione, hanno aderito altri comuni e province vicini a Roccasecca: il Comune di Cassino, di San Giovanni Incarico, di Anagni, di Ceccano, di Pontecorvo.

La volontà di bonifica

Roccasecca, nonostante negli anni sia stata riconosciuta come modello di discarica per risultati ottenuti e gestione, vuole essere ricordata per altro. È per questo che il sindaco, Giuseppe Sacco, sta cercando di investire tutte le sue energie sul progetto Green Valley. Lo scopo è riuscire a piantare diversi lotti di canapa industriale in grado di assorbire i metalli pesanti dal terreno. Inoltre, è possibile continuare ad usarla per gli imballaggi (si andrebbe così a ridurre l’impatto della plastica nell’economia e si allontanerebbero i pagamenti delle tasse per la plastica stessa).

Marco Delle Cese, presidente del consorzio industriale Cosilam (partner del progetto), è intervenuto in una conferenza stampa.

I partner scientifici li abbiamo. Enea ed Unicas sono il meglio che potessimo avere. Adesso servono partner industriali. Serve gente che abbia competenza ed esperienza nelle ricerche sulla plastica, sulla gestione del green, sulle energie. Serve chi è capace di prendere il prodotto e trasformarlo.

Il consorzio unico darà gambe e solidità al nostro progetto. È una fortuna questa coincidenza di tempi. Inutile, in questo contesto, fare gli egoisti. Ho apprezzato i segnali che arrivano da Ceccano con il loro progetto di disinquinare la Valle del Sacco. Noi non chiudiamo le porte a nessuno. Se ci fosse la volontà di condividere i nostri sforzi noi siamo pronti a sederci e ragionare.

C’è un progetto per la filiera della canapa. Mi auguro che funzioni quello. Serve un territorio che dialoghi, solo così si attirano i grandi investimenti. Se la sperimentazione andrà bene, Roccasecca sarà un’area molto attrattiva”.

La chiosa finale è del sindaco Giuseppe Sacco, che sta vedendo realizzato il proprio sogno green.

Ora la Green Valley ci darà una nuova prospettiva, diversa. C’è un’opportunità di vedere le cose in maniera del tutto differente dal passato. Vogliamo guardare avanti.

Io, però, voglio restare con i piedi per terra”.

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