È già un pò di tempo che vediamo rimbalzare tra i giornali la notizia che Amsterdam vorrebbe ‘ripulire’ la sua immagine di ‘città della perdizione’ e rendersi invece attraente ai turisti per fattori culturali, io aggiungerei anche architettonici viste le particolarità di conformazione della città. Si è parlato in questi anni di un turismo a volte ‘molesto’, anche se contenuto dalle regole della capitale dei Paesi Bassi: quel turismo che assale Amsterdam alla ricerca di quello che nel proprio paese non si può fare, per provare l’ebrezza di quella legalità negata, anche se sappiamo che il mercato, anche in Olanda, non è definibile propriamente legale.
Tutte queste voci hanno fatto preoccupare sia turisti che esercenti, preoccupati di un possibile cambiamento di asset, ma non hanno fatto preoccupare l’amministrazione comunale che sta cercando il miglior modo di dissuasione di quella tipologia di turismo che evidentemente va indigesta agli stessi cittadini della capitale.
E allora che si fa? Questo mercoledì l’amministrazione comunale ha deciso di elaborare una campagna di comunicazione, che partirà ad inizio 2023. La proposta fa parte di un pacchetto regolatore del ‘turismo di massa’ presentato da Sofyan Mbarki (Affari Economici), in cui si cerca di contrastare il fastidio che le folle provocano all’interno della città. All’interno del pacchetto c’è una stretta anche per la cannabis: in alcune parti del centro infatti non si potrà fumare, chiudendo poi i coffe shop e la ‘Via a luci rosse’ nel week-end, nel momento di maggior afflusso politico.
Queste misure fanno parte di una volontà di cambiare da parte della città, e ciò parte dalla necessità secondo l’amministrazione comunale di ‘allontanare’ chi causa fastidio: “Vogliamo dei visitatori che contribuiscono, non visitatori che deturpano la città. La libertà è un valore importante per Amsterdam, ma questo valore è stato commercializzato ed è eploso negli ultimi anni. Vogliamo mettere uno stop a tutto questo” dice Mbarki.
Non ci resta che continuare a seguire questa vicenda e visitare la città nei prossimi mesi, appena partirà la nuova campagna di ‘dissuasione’, per vedere cosa realmente potrà cambiare. Intanto, è meglio che gli altri paesi europei si attrezzino da sè…