Un nuovo studio è stato pubblicato su Health Economics, a firma di quattro ricercatori che hanno indagato cause ed effetti riguardanti la legalizzazione della cannabis, con un focus specifico sulla diminuzione di altre sostanze: in questo caso è stato evidenziato come a fronte della legalizzazione, la richiesta di codeina ma anche di altri oppioidi si abbassi. La prospettiva con cui è stato affrontato questo studio è quella delle politiche pubbliche per la salute: abbiamo già scritto in passato che gli Stati Uniti, in particolare, soffrono di un aumento considerevole di farmaci a base di oppio, causando ogni anno circa 100 mila morti per overdose; questi numeri infatti stanno facendo riflettere sulla necessità di aprire sale del buco, o luoghi in cui le persone possano controllare meglio questa dipendenza, dettata dal mercato legale.
Shyam Raman, dottorando affiliato alla Cornell Jeb E.Brooks School of Public Policy e autore principale della ricerca, ha dichiarato: “Una riduzione dell’uso improprio degli oppioidi salverà vite umane; la nostra ricerca indica che le leggi sulla cannabis ricreativa riducono sostanzialmente la distribuzione della codeina alle farmacie. Questo è un potenziale vantaggio per la legalizzazione della cannabis, anche per quanto riguarda l’uso ricreativo”. Questo è il primo studio che prende in considerazione la correlazione tra la legalizzazione della cannabis e l’uso di farmaci oppioidi, e certamente nuovi test di analisi dovranno essere affrontati:
uno dei dati chiave però è relativo alla diminuzione di richieste di oppioidi in farmacia dopo la legalizzazione. Se guardiamo al breve termine, c’è stata una riduzione della richiesta di oppioidi da banco del 26%, mentre se guardiamo i paesi a quattro anni dalla legalizzazione le richieste diminuiscono del 37%, quindi significa che le persone si sono abituate a modi diversi sia rispetto alle modalità ricreative sia rispetto alle modalità medicali. Altri dati interessanti che sono usciti dalla ricerca sono relativi ad una diminuzione di richieste di ossicodone, idrocodone e morfina. Inoltre le richieste di codeina sono diminuite anche nel settore ospedaliero.
I ricercatori che hanno svolto l’indagine concordano sul fatto che: “la maggior presenza di cannabis può far allontanare i consumatori dagli oppioidi, facendoli avvicinare alla cannabis. Visto che ogni sostanza ha qualche rischio, la cannabis è indiscutibilmente meno pericolosa rispetto all’uso non medicale di qualsiasi tipo di oppioide”; potremmo aggiungere, ma è opinione personale da indagare maggiormente, che anche l’uso medicale di alcuni oppioidi potrebbe essere sostituito dalla cannabis medicale, se fossero investiti maggiori fondi nella ricerca scientifica per analizzare ed estrarre le proprietà della pianta di cannabis.