La cannabis è ufficialmente un tema bipartisan negli Stati Uniti d’America che hanno visto nascere e crescere, in particolare sotto il governo Reagan, il proibizionismo e la ‘guerra alla droga’ che è diventata poi a tutti gli effetti guerra alle persone, in particolare a quelle che sono le minoranze del paese maggiormente soggette alla repressione poliziesca, ma molto sta cambiando. Sono sempre di più gli Stati Americani che hanno legalizzato la cannabis, molti sono anche i referendum cittadini locali in particolare negli Stati a trazione Repubblicana come il Texas, e i movimenti per la legalizzazione hanno oggi una stabilità così importante che le pressioni sono arrivate anche al Presidente Biden il quale ha deciso nell’Ottobre 2022 di dare l’indulto ai detenuti che avevano commesso reati cannabis-correlati.
Sicuramente il tema economico in America è imperante, ma le leggi statali e anche quelle locali hanno un’attenzione particolare verso il sociale, pensiamo ad esempio a New York ove esiste in legge la corsia preferenziale che gli ex-carcerati hanno per richiedere ed ottenere la licenza per aprire un negozio rivenditore. Un’impostazione globale di presa di coscienza del problema, che oggi vede negli ultimi sondaggi svolti un appoggio massiccio anche dei repubblicani.
Il nuovo sondaggio svolto da CPEAR (Coalition for cannabis. Policy, Education, Regulation) ci dice che alle presidenziali del 2024 il 68% degli elettori repubblicani propenderà per la cannabis legale, contro il 29% di opposizione. Questi dati mostrano un aumento del 10% del supporto a questa politica, sempre rispetto ai dati raccolti da CPEAR nel 2022.
