Krystal, una bambina di 9 anni del Minnesota affetta da autismo ed epilessia, che fino ad oggi ha frequentato la scuola in modo saltuario, potrà cambiare vita almeno all’interno della sua vita scolastica. I suoi genitori, Sabrina e Tim, hanno trovato nella cannabis medica un alleato per integrare meglio la giornata di Krystal e permetterle di andare a scuola per tutta la giornata.
Abbiamo raccontato questa storia qualche giorno fa, quando gli aspetti negativi, ovvero il non-accesso della cannabis terapeutica a scuola sembravano preminenti. La scuola disse loro che avevano la possibilità di riprendere la ragazza da scuola nel momento in cui deve assumere la medicina (una tintura di olio CBD/THC mixato con il succo), e riportarla a scuola dopo l’assunzione. Una soluzione che evidentemente non è adeguata ad una ragazza di nove anni con questo tipo di disturbo, visto il rischio di confonderla maggiormente.
Ma la storia ha preso un’altra piega:
Il sovrintendente del distretto scolastico in un’e-mail venerdì scorso ha informato Sabrina e Tim Mattis che alla loro figlia di 9 anni Krystal sarà permesso di ricevere la sua dose a scuola, dopo che i funzionari inizialmente avevano dato loro solo la possibilità di venire a prendere la bambina, somministrarle il farmaco fuori dalle mura scolastiche e poi riportarla nell’istituto.
“Siamo così entusiasti che Krystal possa andare a scuola a tempo pieno. È un enorme risultato per lei“, ha detto Sabrina Mattis in un’intervista lunedì.
Il distretto ora lavorerà con Mattis su un piano da dare a Krystal – che soffre di epilessia e disturbo dello spettro autistico – la sua cannabis terapeutica a metà giornata, il che risparmierà alla bambina di terza elementare lo stress di lasciare la scuola e di interrompere la sua giornata.
Mattis ha elogiato la politica aggiornata come una vittoria per sua figlia e gli altri bambini che usano cannabis terapeutica. Secondo i dati statali, più di 40.000 pazienti sono stati iscritti al programma medico, tra cui 450 bambini sotto i 18 anni. L’autismo è una delle condizioni qualificanti più comuni per i bambini.