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Prossima fermata New York?

L’impetuosa onda pro-cannabis che si è alzata negli Stati Uniti potrebbe invadere presto la città simbolo dell’Occidente, New York City. Da anni “in predicato” di diventare l’ennesimo stato americano a legalizzare l’uso ricreativo della marijuana, quello di New York non ha ancora fatto il passo decisivo, a differenza di quasi tutti – ormai si può dire – gli stati progressisti.

Il popolarissimo governatore democratico Andrew Cuomo è da tempo uno dei più strenui sostenitori di una riforma che introduca ufficialmente la legalizzazione della cannabis nella Grande Mela e dintorni, ma a non ha mai trovato un reale appoggio a livello legislativo.

In realtà, già da agosto del 2019 a New York è entrata in vigore una legge che depenalizza il possesso di minime quantità di cannabis, ma non si è ancora riusciti ad andare oltre. Le pressioni – specie per quanto si sta muovendo fuori dai confini statali – cominciano ad essere alte.

I benefici che si sono registrati in tutti quegli stati che hanno già legalizzato l’uso ricreativo (con gli ultimi referendum siamo a quindici) sono sotto gli occhi di tutti. E a New York sarebbero esponenzialmente più alti. Dal punto di vista della lotta alla criminalità organizzata è addirittura superfluo sottolineare la grande opportunità di togliere ossigeno alla mafia.

Per non parlare dell’alleggerimento dei tribunali e della carceri, ancora oggi sovraffollati di spacciatori di cannabis di infima qualità. E poi le ripercussioni economiche, che, in una realtà come quella newyorchese, sarebbero eccezionali se rapportate a quanto sta succedendo per esempio dal 2014 in Colorado, in termini di crescita di pil, di posti di lavoro e di opportunità occupazionali.

Ma ora le cose potrebbero finalmente cambiare anche a New York. Il Covid (e la grave crisi economica che si porta dietro) e, soprattutto, il voto dei cittadini del New Jersey alle scorse elezioni, potrebbero funzionare da grandi detonatori in questo senso.

New York si trova infatti a dover fare i conti da una parte con una crisi economica devastante – derivante in gran parte dalla quasi totale scomparsa del turismo – dall’altra con l‘imminente passo in avanti che farà il New Jersey (stato diviso da Manhattan solo dal fiume Hudson) nella direzione della legalizzazione, visto che il referendum di qualche settimana fa h dato finalmente il tanto agognato via libera.

La possibilità di perdere questo treno e di vedere un enorme mercato assorbito dai vicini di casa “provinciali” potrebbe smuovere definitivamente un pachiderma legislativo che sembrava bloccato e portare la legalizzazione nella più importante città della civiltà occidentale.

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