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E se introducessimo la cannabis nelle carceri?

La notizia è una di quelle destinate a far discutere i benpensanti. Ma in fondo che la cannabis rilassi e calmi gli animi è cosa risaputa. Per questo Arfon Jones un commissario di polizia del Galles del Nord ha proposto di somministrarla ai detenuti nel tentativo di placare la loro dipendenza e frenare le violenze in carcere.

L’idea è nata dopo la pubblicazione del dossier del Global Drug Policy Observatory della Swansea University, secondo il quale almeno il 13 per cento degli uomini e delle donne dietro le sbarre hanno nella loro vita sviluppato una dipendenza dalle sostanze stupefacenti. Ma non solo. Il 52 per cento dei detenuti riesce comunque a procurarsi droga, soprattutto la cosiddetta Spice, una sostanza sintetica che ricorda la cannabis. La diffusione di questa droga nei penitenziari gallesi rappresenta un enorme problema di ordine pubblico e crea dipendeze difficili da curare.

Come se non bastasse negli ultimi anni è stato registrato un aumento del consumo di antidolorifici tra i prigionieri, in particolare farmaci a base di oppioidi. La vita da detenuti, si sa non è certo facile. Da qui la proposta: “Se prendono morfina, non vedo perché negargli la cannabis che è molto meno pericolosa. Forniamone in condizioni controllate e osserviamo se i reati si riducono”. Perchè non provare?

 

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