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HomeCannabis2022, il verde anno della cannabis in Italia e nel mondo?

2022, il verde anno della cannabis in Italia e nel mondo?

Cari cannabici,

felice anno nuovo a tutti gli operatori del settore, che hanno resistito agli attacchi mediatici, alle pressioni psicologiche, ai controlli delle forze dell’ordine pubblico. Un verde anno nuovo agli agricoltori che hanno ancora la forza di cavalcare il tabù e superare lo stigma con caparbia oppositività alla corrente proibizionista. Auguri a tutti colori che invece hanno lasciato la corda di canapa per altre avventure in una nazione poco accudente, in cui l’ingegno nasce nel cittadino come istinto alla sopravvivenza quotidiana. Che l’ingegno sia con voi, che le lotte non siano vane e ogni esperienza sia uno strumento per la resilienza che caratterizza i militanti della filiera cannabica.

Termometro di Capodanno: verde oro

Non si possono stimare precisamente le aziende agricole che dal 2018 ad oggi hanno tentato la corsa all’oro verde, le pubblicazioni Istat descrivono un quadro in decrescita dal 2019 al 2021 per la canapa da fibra tessile. L’augurio per il settore è di avere una forte rappresentanza politica che abbia un dialogo costruttivo con associazioni di categoria oneste e referenti per la media e piccola impresa.

La cannabis light: un augurio di libertà (di vendita)

Nel Termometro di Natale abbiamo visto che il CBD, inteso come cannabis light, è minacciato dalla tassazione fissa e prima o poi in qualche modo questo avverrà. Se sarà sullo strascico di filtri e cartine o altrimenti è un innegabile ostacolo alla libera vendita per chi ha militato in questi anni dando vita ad un nuovo settore economico: hemp, canapa industriale.

USA: il Congresso appone divieto di spedizione prodotti svapo

Dagli Stati Uniti non arrivano buone notizie. Alla fine di dicembre il Congresso ha approvato un disegno di legge, all’interno dei provvedimenti economici del governo (Bilancio 2021/2022), in cui i legislatori hanno inserito il “Preventing Online Sales of E-Cigarettes to Children Act“. La nuova direttiva vieta all’USPS, servizio postale degli Stati Uniti, di spedire prodotti di svapo con l’obbligo di adeguamento dalla prossima estate.

Nel testo depositato non si fa menzione esplicita alla cannabis ma le aziende di hemp (canapa) e marijuana (ricreativo) sono molto preoccupate per la riduzione degli incassi.

Di fatto la legge non disciplina i settori cannabici ma la tassazione di sigarette e tabacco senza fumo, il Jenkins Act del 1949, nella quale si fa riferimento a “qualsiasi altra sostanza” rispetto a quelle contenenti nicotina e tabacco, ed è qui che vengono implicate le aziende di cannabis con “liquidi CBD e prodotti per lo svapo” nicotina free.

Le piccole aziende statunitensi si troveranno a dover richiedere licenze e ottenere permessi passando per decine di autorità fiscali statali, capire le tasse imposte dai governi locali e le regolamentazioni statali, richiedere consulenze legali.

La marijuana, cannabis ad alto contenuto di THC.

In Italia è un po’ una “parolaccia” per l’uso improprio fatto di questo termine dal proibizionismo, nonché per le origini stesse del nome “marijuana”, utilizzato dai seguaci di Anslinger con accezione negativa, eppure attualmente è consumata da 6 milioni di italiani. Numeri in crescita e complessivamente impressionanti se si includono i consumatori di cannabis light a quelli che ne fanno un uso medico e a coloro che la assumono sporadicamente in modo ricreativo.

Commercio 2022, gli spacciatori si riprendono le piazze.

Se durante il lockdown i traffici di sostanze illecite sono stati bruscamente interrotti dalla sospensione delle linee di comunicazione, il 2021 è stato l’anno della ri-conquista, nuove strade da calpestare, alcune regole da rispettare per poter riaprire le frontiere.

Dal Rapporto Annuale sulla Droga 2021 dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine abbiamo una fotografia aggiornata dell’impatto della pandemia su produzione e utilizzo di sostanze.

Durante il lockdown il consumo di cannabis e di farmaci senza prescrizione medica, come ansiolitici e antidepressivi, sono aumentati. L’ONU pone l’accento sulla percezione del rischio del consumo, la scienza è tutt’ora in conflitto sulla possibilità di effetti collaterali da abuso di THC, tra l’inesistente e il tuttora assente. Un dato degno di nota è la riduzione del 40% degli adolescenti che vedono la cannabis come una sostanza nell’ultimo quarto di secolo.

La natura del commercio di cannabis: legalizziamola!

In generale, qualora non si avesse una prescrizione medica e quindi ci si rivolgesse alla farmacia, esistono diversi modi per procurarsi cannabis ad alto THC: acquistandola (acquisto individuale, acquisto collettivo, intermediazione), autoproducendo, tramite il dark web. Questo è vero presupposto che ormai il mercato del THC è stato contaminato dall’esistenza della cannabis light e non sono pochi coloro che acquistano una per l’altra nelle piazze di spaccio.

Secondo i dati pubblicati dal Ministero dell’Interno, con la “Relazione annuale diffusa dalla direzione centrale per i Servizi antidroga (Dcsa)”, i consumatori di cannabis appartengono al 25,3% alla fascia di età compresa tra i 20 e i 24 anni, il 19,92% a quella maggiore ai 40 anni e il 16,80% a quella compresa tra i 25 e i 29 anni. I più giovani, i minorenni, rappresentano il 6,33% del totale.

Le regioni nelle quali sono stati sequestrati i maggiori quantitativi di marijuana sono Puglia, Sicilia, Sardegna, Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Piemonte, Toscana, Calabria e Abruzzo.

Tetraidrocannabinolo, il vero oro verde

Sembra ieri quando è stata emanata la 242/16 e in migliaia hanno visto una possibilità di inserimento in un mercato che di cannabis light parlava solo per aprire un discorso. Per queste aziende, avviare un’impresa di cannabis light era solo la prima pietra per partecipare attivamente alla produzione di marijuana.

Nel 2022 sappiamo che per ora le possibilità di produzione sono limitate a poche realtà per lo più farmaceutiche. Gli elenchi di queste aziende sono stati aggiornati il 3 dicembre 2021, assieme alla decisione in merito alla riduzione delle importazioni e l’aumento della produzione commissionata allo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze.

Il 03 dicembre 2021 è stato approvato il Decreto aggiornato al 30 ottobre 2021, con modifica negli elenchi annuali “delle imprese autorizzate alla fabbricazione, impiego e commercio all’ingrosso di sostanze stupefacenti e psicotrope integrato con l’elenco delle imprese titolari di licenza per le sostanze classificate nella categoria 1 dei precursori di droghe. (21A07292)”

Allegato A: ELENCO IMPRESE AUTORIZZATE ALLA FABBRICAZIONE DI SOSTANZE

STUPEFACENTI O PSICOTROPE (aggiornato al 30 ottobre 2021)

Parte di provvedimento in formato grafico

Delle seguenti sostanze stupefacenti e psicotrope nelle quantità appresso indicate: Parte di provvedimento in formato grafico

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