Il settore cannabico vive in un limbo dal 2016, ma ogni anno trema quando si discute la legge di bilancio. Dal 2019, tra gli emendamenti, sono state avanzate proposte di tassazione per le infiorescenze di cannabis light, fortunatamente non approvate. La proposta di apporre unโimposta sul fiore da collezione con thc < 0,5% arriva da partiti di diversa natura e sotto varie forme, dal monopolio alle accise al grammo. Questโanno รจ stato il partito di Matteo Salvini, la Lega, a suggerire la soluzione di rientro economico con aggravio sugli operatori cannabici.
Cosa proponeva la Lega per la cannabis light?
In realtร la Lega non voleva apporre unโaccisa sulla cannabis light, bensรฌ aumentare la tassazione minima ai rivenditori con partita iva a regime forfettario. Al momento per questa categoria รจ prevista unโ aliquota al 5% per i primi 5 anni, da bozza della ddl bilancio 2023 da alzare al 15% da subito, anzichรฉ concedere un quinquennio agevolato. Non sarebbe cambiato quindi nulla al settore a livello normativo, avrebbero risentito della manovra, perรฒ, i negozianti iscritti al registro delle imprese come ditta individuale con un fatturato massimo di 65โ000โฌ annui, che non sono pochi.
La rassegna stampa poneva in parallelo la tassazione sulla cannabis light allโipotesi del Governo di aumentare le imposte sui tabacchi. Questโultima รจ stata approvata, infatti, da gennaio 2023 scatterร un ulteriore aumento sui tabacchi lavorati pari a โun importo specifico fisso per unitร di prodotto, determinato, per lโanno 2023, in 36,00 euro per 1.000 sigarette, per lโanno 2024 in 36,50 euro per 1.000 sigarette e, a partire dallโanno 2025, in 37,00 euro per 1.000 sigaretteโ (Art. 28 comma 1a), ossia tra i 21 e 36 centesimi a pacchetto.
Un grido dโallarme dalla filiera del tabacco
Libero Valenti, presidente di Opta ha risposto alla legge di bilancio 2023 con un grido dโallarme per la filiera: โIl tabacco italiano rappresenta da sempre unโeccellenza del made in Italy e come tale va tutelata al pari di tutte le altre eccellenze del nostro Paese. Lโattuale legge di bilancio, infatti, non tiene conto in alcun modo delle esigenze della nostra filiera e di quelle dei coltivatori, che ora temono per il proprio lavoro.โ Appello lanciato allโunisono con Massimo Ricci dellโUnitab, entrambe associazioni di produttori di tabacco, coltivatori simili a quelli della filiera cannabica.
Il caso canadese
Un dato importante arriva da Forbes, che lo scorso giugno ha pubblicato un rapporto sullโinfluenza delle accise sulla redditivitร delle aziende produttrici di cannabis in Canada titolato: โStanno distruggendo i coltivatori artigianaliโ. Articolo tratto da uno studio sulla legalizzazione canadese dal 2018 ad oggi di cui abbiamo parlato in โCanada: le accise stanno soffocando i piccoli produttoriโ.
Le imposte dello Stato
Possiamo ipotizzare, per il supporto dellโopinione pubblica, per il vantaggio economico e per lโinsistenza delle proposte in legge di bilancio dal 2019 allโultima, che sulla cannabis light verrร applicata unโaccisa. Un destino comune con filtri e cartine, assorbiti dai monopoli nella legge di bilancio 2020, approvata a dicembre 2019.
Le accise sono un rischio che persiste nel tempo per gli operatori cannabici, poichรฉ una volta applicate potrebbero crescere nel tempo come accaduto alla benzina, dove attualmente corrispondono al 48% del prezzo totale per litro. Il calce รจ riportato lโelenco delle accise incidenti sul costo della benzina in dettaglio.
Noi speriamo che ce la caviamo
Da una parte, ogni anno incombe la minaccia delle โimposte di Statoโ sulla normatizzazione della cannabis, presumibilmente affrontabile tramite una depenalizzazione. Dallโaltra, da Netflix alle Iene, i canali di comunicazione influenzano lโopinione pubblica affrontando il tema da un punto di vista del tutto antiproibizionista, quasi sul modello dellโOregon.
Aumenta il consenso per il consumo e il comparto รจ sempre piรน allettante per investitori e per le casse dello Stato. Persa la corsa per il primo posto come produttore europeo nel 2023, lโItalia potrebbe ripensare di partecipare alla corsa allโoro verde in altro modo, ad esempio portando avanti i lavori del tavolo tecnico coerentemente con le necessitร del settore produttivo.