In questi mesi abbiamo portato alla luce le gravi disfunzioni del nostro Sistema Sanitario Nazionale per cil che concerne la cannabis medica: dalla mancanza di produzione di un quantitativo adeguato secondo le stime dell’INCB, al degrado in cui sembra versare lo Stabilimento Chimico Farmaceutico di Firenze sia dal punto di vista strutturale che dal punto di vista professionale. Nel frattempo persiste una grave carenza di informazione, sia ai cittadini che al personale medico: il fatto che non ci sia un corso universitario in merito alla cannabis terapeutica รจ oggi fuori dal mondo. Anche da questo punto di vista sono i privati a dover attuare delle partnership con le Universitร per poter portare all’interno dei luoghi del sapere dei corsi sul tema, come abbiamo riportato nell’intervista fatta ai fondatori di Cannabiscienza.
Le problematiche di questi temi sono state accolte da Antonella Forattini che ha presentato ieri alla Camera dei Deputati una Proposta di Legge che regolamenti in modo piรน efficace il tema della cannabis terapeutica: non รจ piรน accettabile che capiti ciรฒ che รจ successo a Walter De Benedetto e ai tanti pazienti che in questi anni sono stati abbandonati dallo Stato.ย Il punto essenziale della legge riguarda proprio il quantitativo necessario per soddisfare la domanda, inserendo una programmazione costruita sui dati che le Regioni devono fornire annualmente al Sistema Sanitario Nazionale.ย Questo modifica permetterebbe di avere quantomeno la giusta quantitร , anche se poi restano dei problemi relativi ai costi del medicinale nel caso in cui le Regioni non modifichino le loro leggi.
Altri due punti centrali della legge riguardanoย l’apertura ad enti ed aziende autorizzate (cosa che si potrebbe fare anche oggi, ma solo alcune aziende estere hanno i requisiti per partecipare ai bandi) e l’aumento dei chemotipi di cannabis, ovvero delle varietร di cannabis terapeutica a disposizione, vista ormai l’evidenza che ogni malattia ha necessitร di avere la propria specifica cura e varietร .
L’articolo 1ย oltre alla dichiarazione di intenti esplicita la volontร di voler sostenere la ricerca scientifica su questa pianta, un elemento fondamentale per far si che anche le Universitร si interessino di questo lato della ricerca scientifica, che all’estero si sta sviluppando ormai in modo strutturato. Balziamo poi direttamente all’articolo 6ย dove viene indicata la possibilitร dello Stato di importare la cannabis qualora non basti il quantitativo prodotto (elemento questo giร esistente),ย aggiungendo che vanno importati ulteriori chemotipi di cannabis. Questo ultimo elemento รจ fondamentale per far si che ci sia l’adesione del medicinale alla specifica malattia del paziente: il rischio, come abbiamo esposto piรน volte, รจ quello che non ci sia medicinale specifico a sufficienza se preventivamente non si attua un preciso monitoraggio. Sempre all’interno di questo articolo si conferma l’apertura ad enti ed aziende che abbiano perรฒ l’obbligo di operare secondo le ‘Good agricultural and collecting practices’ (GACP), quindi seguendo le direttive europee rispetto alle buone pratiche a livello di agricoltura. Il problema รจ che le aziende di cannabis, non ricevendo alcun tipo di incentivo per il loro sviluppo, faticano ad avere i requisiti necessari per produrre la cannabis medica: servono professionalitร specifiche, investimenti specifici ed anche strutture adeguate per avere un prodotto medico.
Sono certamente importanti gli articoli 7,8 e 9 che riguardano le necessarie campagne di informazione, la formazione del personale medico, sanitario e sociosanitario e la promozione della ricerca, quest’ultima specifica da mandato alle Universitร italiane e alle societร scientifiche di elaborare monografie di Farmacopea.
Nel complesso la legge inserisce certamente alcune novitร , quellaย maggiormente importante รจ rispetto al monitoraggio delle regioniย che dovranno fornire dati certi rispetto alla domanda di cannabis medica e rispetto alle patologie, l’etร e il sesso delle persone che la richiedono. Purtroppo si sottendono alcune cose dirimenti: senza adeguati finanziamenti questa legge rimane una mera dichiarazione di interni, e l’attenzione verso le nostre aziende resta scarsa.