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Costanzo Salis in cattedra per insegnare a costruire bio

Costanzo Salis, mastro calcinaio, sale in cattedra per insegnare a costruire “bio”

Da Sassari a Treviso per insegnare a costruire case con il biocomposto di calce e Canapa.

Costanzo SalisCosì si apprende dalle colonne dei principali quotidiani sardi, che hanno tracciato il resoconto della giornata di Costanzo Salis, al rientro da un particolare convegno, che si è svolto a fine anno in Veneto. Salis è uno tra i pochi pionieri sardi ad aver testato prodotti naturali per l’edilizia e che da ben 40 anni li propone ai clienti nella sua ditta di Sassari.

L’artigiano sardo è stato invitato al Seminario di formazione internazionale del Progetto europeo Erasmus + Canapalea (dal latino paglia di canapa), dove è stato il “docente” dell’iniziativa “Il trionfo della canapa”, organizzata dall’Anab (Associazione nazionale architettura biologica) con il patrocinio della Regione Veneto, della Provincia di Treviso e del Comune di Crocetta e del sostegno di Assocanapa, dell’Ordine degli Architetti e del Collegio dei Geometri provinciale.

Dimostrazione di Costanzo Salis
Dimostrazione di Costanzo Salis

La manifestazione fa parte di un ampio progetto, che intende proseguire quest’anno con l’obiettivo di professionalizzare gli addetti ai lavori, per evitare errori costruttivi e ottenere opere di elevata qualità utilizzando il canapulo (cioè la parte legnosa della canapa) e per dare slancio all’utilizzo della canapa sativa come materiale naturale da costruzione, in combinazione con calce e legno. L’utilizzo di materiali biologici, unito alle tradizionali tecniche di applicazione, costituisce una nuovissima branca della bio-edilizia.

Costanzo Salis e addetti ai lavori
Costanzo Salis e addetti ai lavori

L’ex canapificio di Crocetta (uno dei più grandi canapai italiani dell’Ottocento), nel trevigiano, ha così radunato diversi tecnici e operatori edili provenienti da tutta la penisola, dalla Francia, ma anche dal Belgio e dalla Spagna. In una sorta di cantiere-scuola, Costanzo Salis ha presentato varie tecniche di applicazione della canapa in combinazione con il grassello di calce, un legante naturale d’eccellenza artigianale realizzato nei laboratori di Caniga con un’altissima percentuale di purezza.

Il grassello offre una migliore lavorabilità rispetto alla calce idrata e una migliore resa in parete, e ben si presta all’utilizzo con la canapa: più impermeabile, elastico e resistente.

Modello per prove di muratura in canapulo e calce
Modello per prove di muratura in canapulo e calce

Entrando nel vivo della lezione il mastro calcinaio (e non maestro, perchè lui possiede un’arte nelle sue mani) ha messo a disposizione le “talocce”, attrezzature autoprodotte in legno e i colori naturali, cosicchè i presenti all’incontro, guidati dall’esperto artigiano sassarese, hanno sperimentato i materiali per la realizzazione di intonaco coibente, cappotto e altre rifiniture su profili murari predisposti, con metodo a battuta di cazzuola.

Purtroppo, al momento, la produzione italiana di canapa è scarsa, tant’è che esistono solo due impianti di trasformazione in Italia: uno al nord in Piemonte e l’altro al sud in Puglia.

Secondo il mastro calcinaio, salito in cattedra per un giorno, proprio la sua terra d’origine potrebbe allestire un impianto e arrivare a creare una vera e propria filiera sarda: dalla coltivazione della canapa alla trasformazione per gli usi in edilizia.

E pensare che la tecnica era già in uso presso gli Egizi e i popoli della Mesopotamia che nella costruzione di mattoni per piramidi e ziggurat mischiavano canapa e terra cruda; della pianta si utilizzano il canapulo e la fibra opportunamente triturati e miscelati.

Al termine della manifestazione Olver Zaccanti, delegato nazionale Anab e responsabile per l’Italia del progetto Canapalea ha così commentato l’evento: “In Italia molti s’improvvisano nell’utilizzo, con conseguenti risultati anomali che generano diffidenza. Un gran numero di operatori non è al corrente delle infinite possibilità di impiego, né delle elevate qualità che la canapa offra in termini ambientali, di igiene della casa e di prestazioni termo-igrometriche”. Dalla canapa, infatti, si possono ottenere anche altri prodotti per l’edilizia;

dai semi: oli, cere, vernici per i trattamenti di legno e pietre;

dalla fibra: reti e fibre, tessuti, pannelli isolanti;

Lavorati di Canapa Sativa dal Sito Anab
Lavorati di Canapa Sativa dal Sito Anab

dal canapulo: materiali per intonaci, compensati e carta. Tutti ottimi materiali a basso impatto ambientale e con prestazioni di assoluto rilievo. Il biocomposito di canapa e calce, inoltre, resiste al fuoco, assicura un’alta traspirabilità e protegge dagli insetti infestanti. Alla fine si avrà un’abitazione veramente ecologica che avrà immagazzinato più Co2 di quanta se ne sarà prodotta durante la sua costruzione. Queste cose sono ormai note agli addetti ai lavori e lo dimostra l’alto numero di partecipanti al seminario trevigiano, ma non solo, l’interesse per la lezione ha mostrato che il settore ha bisogno di un grande impulso, e sono gli stessi organizzatori dell’evento ad aver sottolineato che la produzione italiana di canapa non è sufficiente a soddisfare la crescente richiesta di derivati di questo vegetale, che infatti vengono importati per gran parte dalla Francia.

I prossimi appuntamenti del progetto Canapalea, sono: il 16 febbraio a Roma presso l’Università degli Studi Roma 3 e in giugno a Rennes, in Francia. Un seminario di formazione è previsto anche a Sassari in primavera. I convegni si prefiggono fra i tanti l’obiettivo di sensibilizzare le amministrazioni comunali sulla possibilità dell’uso della Canapa anche in ambito Pubblico, stimolandoli a introdurre nei loro progetti questo materiale come best practice.

Pubblicato originalmente in BeLeaf 7, gennaio 2018
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